Vico Equense - L’Amministrazione comunale di Vico Equense ha approvato in giunta il preliminare del Piano Urbanistico Comunale - PUC. Una tappa importante sul percorso che, attraverso la consultazione delle parti sociali e dei cittadini, porterà alla definitiva ratifica del PUC, un documento indispensabile per la crescita del territorio e non solo semplice strumento di pianificazione. Il servizio urbanistica e panificazione dell’Ente è stato incaricato di predisporre la documentazione necessaria al riguardo. La predisposizione di questo strumento, oltre ad aprire nuove prospettive di sviluppo da troppo tempo ingessate da logiche burocratiche che non consentono ai territori di affrontare nelle condizioni migliori la sfida della modernità, ha provocato le ire del circolo Dem di Vico Equense. “E’ emblematico che in uno dei primi passaggi viene dichiarato che il problema siano le rigidità imposte dal Put – sottolineano i dem in una nota- Il Piano urbanistico territoriale, che la nostra giunta comunale definisce antidiluviano, è stato, invece, quello strumento urbanistico (l'unico) che in tutti questi in anni è riuscito a preservare in parte il nostro territorio. Se queste sono le premesse si parte con il piede sbagliato perché, ancora una volta, emerge l'assoluta incapacità di capire quanto sia necessario difendere il nostro territorio dalle aggressioni di chi non riesce ad avere alcuna visione e prospettiva di futuro. Vorremmo sentire parlare di riqualificazione, recupero e rigenerazione edilizia, di consumo zero di suolo, di urbanistica del paesaggio, ma anche di edilizia residenziale pubblica”. Ce dell'altro: “La gestione di un territorio non va intesa come un complesso di norme fatte per ingessare ma piuttosto come vera occasione di tutela e nel contempo di sviluppo di un territorio. E' la capacità di interpretare la città, di averne una visione, di saper leggerne il racconto che la sua comunità ha di se stessa, della sua storia e della sue tradizioni.
Darsi delle regole condivise con un processo partecipato (così come la redazione del PUC richiede) non significa fermare l'edilizia ma declinarla in chiave "green" e di recupero urbano, facendola uscire dalle sacche grigie dell'abusivismo. Non gestire un territorio, lasciando che gli appetiti speculativi prendano ovunque il sopravvento, come è accaduto in questi ultimi venti anni ha portato alla perdita di un milione di metri quadrati di territorio, al dissesto idrogeologico, alla mancanza di infrastrutture e servizi, a pezzi interi di territori deturpati e compromessi per sempre. Questo precisa scelta politica, che è stata perseguita dalle amministrazioni di questi ultimi venti anni per alimentare consenso e clientele, contrasta non solo con qualsiasi idea di turismo innovativo e di qualità, così necessario alle nostre economie, ma anche con tutte quelle idee legate alla transizione ecologica che saranno l'unica occasione per svoltare nell'era della post pandemia, anche per la nostra città” conclude la nota del Pd.
Nessun commento:
Posta un commento