martedì 20 aprile 2021

Trasporti privati. Iovino (Italia Viva) interroga De Luca

Regione Campania - Le imprese di trasporto persone sono allo stremo e i contributi sono assolutamente insufficienti. Da mesi sono fermi: il settore dei bus turistici è stato pressoché azzerato dalla pandemia. La condizione di criticità delle aziende campane sbarca in Regione Campania, con un’interrogazione del Consigliere regionale Francesco Iovino di Italia Viva, che ha chiesto al Presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca, nella qualità di Assessore regionale ai trasporti, quali iniziative di propria competenza intenda adottare per assicurare un futuro a queste aziende. “L’emergenza sanitaria – si legge nell’interrogazione - determinata dalla diffusione del virus Covid 19 ha determinato una serie di provvedimenti che hanno ridotto drasticamente il volume di affari delle aziende operanti nel settore dei trasporti privati. Dai dati alla mano, è emerso che da quando nel Paese sono state introdotte le prime limitazioni alla circolazione di persone, il settore dei trasporti privati ha subìto una perdita che si aggira oggi intorno al 90% del volume di affari pre Covid. Il calo è stato determinato dal sostanziale azzeramento dei viaggi d’istruzione scolastici, dallo stop a fiere, congressi, e dell’indotto decisamente significativo determinato dall’economia legata al turismo. Le aziende operanti nel settore del trasporto privato sono state considerate “essenziali” dal Governo centrale e, pertanto, non soggette alla chiusura imposta nei vari provvedimenti che si sono succeduti nel corso dell’anno.

 

Circostanza, questa, tuttavia irrilevante in termini di continuità economica, avendo di fatto queste aziende perso la quasi totalità del volume di affari; che dal mese di marzo del 2020 le aziende di trasporto privato campane sono state attive solo formalmente, ma, nella sostanza fermate dalla assoluta mancanza di utenza; che la ripresa che si sarebbe dovuta avere nell’estate del 2020 è stata stroncata sul nascere dalla repentina salita dei contagi che ha indotto le Autorità di governo e sanitarie ad assumere ulteriori provvedimenti restrittivi della circolazione; che tali provvedimenti assunti durante l’estate 2020 hanno impedito alle aziende operanti nel settore dei bus privati di ricevere quell’ossigeno che avrebbe dovuto assicurarne la sopravvivenza; che tali aziende operano in prevalenza nel periodo che va da ottobre a marzo. Se si considera che il primo lockdown è scattato a marzo 2020 e che le aspettative di una ripresa erano riposte nella stagione marzo – ottobre 2021, si evince che il settore è, alla luce della condizione attuale, privo di prospettive; che in ragione di tale condizione molte aziende sono ormai in procinto di chiudere; che le associazioni di categoria del settore hanno a più riprese manifestato lo stato di crisi nel quale versano, chiedendo alle Istituzioni interventi che vadano oltre ristori del tutto insufficienti, se non del tutto irrilevanti a fronte delle esposizioni debitorie delle aziende associate; che a giudizio dell’interrogante, la condizione debitoria delle aziende operanti nel settore dei trasporti privati, determinate da leasing degli automezzi, mutui, tasse, e contributi previdenziali, imporrebbe non più solo di posticipare le scadenze di qualche mese o di concedere ristori spesso risibili, ma di varare misure che abbiano una consistenza tale da dare continuità e soprattutto una prospettiva a tali aziende; che a giudizio dell’interrogante, il Governo regionale, in linea con l’azione già posta in essere dal Presidente De Luca, dovrebbe intervenire con decisione sul Governo centrale affinché maturi la consapevolezza che l’economia della Campania è legata in larga parte al turismo; che a giudizio dell’interrogante il Governo regionale dovrebbe chiedere al Governo centrale misure a favore delle aziende di trasporti in termini di detassazione, decontribuzione, sospensione dei mutui, e provvedimenti a sostegno che abbiano una reale consistenza e consentano a chi ha investito somme ingenti di non essere costretto a portare i libri in tribunale.”

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