Vico Equense - Un selfie e la scritta Ddl Zan sul palmo della mano per chiedere rispetto e inclusione. Affinché l'amore prevalga sull’odio e i reati fondati sulla discriminazione d’identità di genere vengano puniti. Sono tantissimi i personaggi famosi che sono scesi in campo aderendo alla campagna social #diamociunamano promossa da Vanity Fair per chiedere l'approvazione del disegno di legge contro l'omotransfobia. Sono tanti i personaggi famosi, dello spettacolo, dello sport e della politica, che hanno aderito con i loro contributi fotografici. Tra gli altri anche lo chef Gennaro Esposito che scrive: “Tutelare i propri diritti è un dovere”. Si chiama Ddl Zan perché il suo relatore è il deputato Alessandro Zan, esponente della comunità LGBT italiana. Il disegno di legge che porta il suo nome si chiama esattamente “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, una definizione ampia che non si limita alla sola comunità Lgbtqi. Nel Ddl Zan è specificato infatti che “per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico; per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”.
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