domenica 2 gennaio 2022

Il Museo del Fallimento, per imparare dagli errori

Vico Equense - In Svezia esiste il Museo dei Fallimenti. Mentre i successi sono sempre posti su di un piedistallo, i fallimenti vengono tenuti nascosti e non si parla di loro. Anche le maggiori società incappano in dei flop. Il trucco sta nel creare una cultura organizzativa che accetta l’insuccesso in modo da fallire in piccolo… invece che alla grande. “Tutti sanno che più del 90% delle innovazioni non riesce al primo colpo” così il suo inventore, Samuel West, si è preso in carico il compito di trovare questi prodotti falliti e “trasformarli in apprendimento”. E così è nato il suo Museo di Fallimento. Al momento espone una cinquantina di articoli, ma la quantità è in continuo aumento. Anche noi da Vico Equense potremmo dare il nostro contributo. Quando fu avviato il progetto del brand, “un marketing strategico – si legge negli atti - applicato al web, oggi sempre più indispensabile per raggiungere il pubblico in ogni angolo del mondo e per chi vuole farsi conoscere nei mercati internazionali...”, dove potevi accedere alle riunioni solo se eri un genio di Harvard, e con somma delusione abbiamo scoperto di non esserlo, essendo un blog di campagna con quattro gatti che ci seguono, nessuno mai ci ha chiesto neanche un’opinione. Senza tediarvi molto, e visti i risultati, volevo soltanto sottolineare che logo, sito web, pagina facebook e instagram, ma soprattutto i misteriosi monoliti che si stagliano in punti strategici della città, dove il turista dovrebbe (uso il condizionale) trovare tutte le info necessarie, se funzionano, sono costati e ci costano ancora tutt’ora, una barca di soldi (più o meno quattro anni di lavoro di un addetto stampa). Comunque, di fronte ad un insuccesso, almeno a parole non ho trovato nessuno che ne dica il contrario, non ci si deve disperare, perché accade spesso che dai peggiori fallimenti nascono le più belle vittorie…

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