lunedì 3 gennaio 2022

Vico Equense. Con la cultura non si mangia, ma ci si sposa…

Vico Equense – “Con la cultura non si mangia, ma ci si sposa…” Questo slogan sintetizza ciò che resta del Museo che la città ha dedicato al pittore Antonio Asturi. Oggi ricorre il 36esimo anniversario della sua scomparsa, e per l’occasione ricordiamo un passo dell’intervista che l'Avvocato Benedetto Migliaccio, oggi vice sindaco della Città di Vico Equense, rilasciò al settimanale Agorà, nel settembre del 2017. “Sono pesantemente disgustato da come sono state trattate le idee che ne erano alla base; forse troppo avanguardistiche per una certa mediocrità imperante! Se ho un’ottica da chierichetto, ritengo che celebrare i matrimoni al Museo sia meraviglioso, ma se sono un viaggiatore aperto al mondo mi rendo conto che Vico ha bisogno di una vetrina attraente ed attrattiva, il Museo dei Musei, dei Paesaggi e del Territorio, meglio ancora se ciò avviene sotto lo sguardo benigno ed attuale delle opere del Maestro! Ma vallo a spiegare!” Così parlava Migliaccio. Quattro anni fa, più o meno, al momento dell’intervista, si poteva comprendere il motivo delle sue parole. Allora non c’erano proprio i presupposti per fare cultura. Infatti, nell’intervista Migliaccio ribadisce: “La cultura è assente dai programmi dell'Amministrazione.” Ma ora che c’è un sindaco giovane, in piena attività, per di più con grande esperienza politica e che nel suo programma parla di cultura, prima che si deteriori definitamente, bisogna fare qualcosa. Capisco che la cultura non rende, non paga, non è attività d’impresa, e chi più ne ha più ne metta. Perché quando si parla di cultura lo si fa sempre con scarsa fiducia e abbondanza di pregiudizio. Un primo passo potrebbe essere quello di riparare il banner che pubblicizza l’esposizione (sta così dall'estate). Non è molto, ma “un lungo cammino, inizia sempre con un piccolo passo…”

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