lunedì 28 marzo 2022

Il caffè espresso candidato a patrimonio immateriale dell’Unesco. Peppe Guida “Per me amaro”

Anche Vico Equense si mobilità a sostegno della sua candidatura 

Vico Equense - Dolce, amaro o macchiato. Bevuto al bar, preparato con la moka o con le cialde. Senza una tazzulella 'e cafè la giornata non inizia. "Adoro prendere il caffè - spiega lo chef Peppe Guida -, ne prendo diversi durante la giornata, mi dà la carica, mi aiuta a pensare. Io lo prendo rigorosamente amaro". Per noi napoletani è sempre l'ora del caffè, una cosa seria al pari di un rito, una cortesia per l’ospite. Quante volte avete pensato che dovrebbe essere patrimonio dell'umanità? Approvata all’unanimità nei giorni scorsi, la candidatura del caffè espresso italiano a “patrimonio immateriale dell’umanità” - le due iniziali candidature presentate da Regione Campania e Consorzio di tutela del caffè espresso italiano sono poi confluite in un unico dossier - è stata trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco. Il dossier, dal titolo “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”, sarà esaminato il 29 marzo dalla Commissione nazionale italiana per l’Unesco, che dovrà formalmente decidere se inviare a Parigi la candidatura per ottenere il riconoscimento entro il 2022.

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