giovedì 24 marzo 2022

Sorrento. «A tavola con lo scialatiello di Enrico Cosentino tra tradizione e innovazione»

Sorrento - Passerella d’eccezione per verdi talenti dell’enogastronomia da Roma a Bari, da Isernia a Reggio Calabria, passando per Vico Equense. Lo "scialatiello", la famosissima pasta fresca, tipica della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, nata nel 1976 dall'inventiva dello chef Enrico Cosentino, unisce l’Italia. All'istituto San Paolo di Sorrento, si è aperto ieri mattina il concorso nazionale riservato agli allievi del quarto e quinto anno degli istituti professionali, articolazione enogastronomia. Una grande opportunità di confronto e di crescita per gli studenti selezionati, che dovranno preparare e presentare un piatto che reinterpreti questo formato di pasta, abbinandolo a prodotti stagionali della propria regione. Partecipano l’Istituto Omnicomprensivo G. N. D’Agnillo di Agnone di Isernia; l’IPEOA A. Perotti di Bari; l’I.I.S. A. Turi di Matera; l’IPSEOA V. Gioberti di Roma; l’IPSEOA di Villa San Giovanni (Reggio Calabria); l’IIS Gasparrini di Melfi (Potenza); l’IPSEOA R. Viviani di Castellammare; l’IPSSEOA De Gennaro di Vico Equense e l’ISIS E. Di Savoia di Napoli. La giuria, presieduta dalla dirigente del San Paolo, Amalia Mascolo, è composta da Enrico Cosentino, chef e patrocinatore del concorso; Giuseppe Aversa, chef e patron del Ristorante stellato “Il Buco“ di Sorrento; dai giornalisti Luciano Pignataro e Antonino Siniscalchi; Alfredo Irollo, direttore sanitario; dallo chef Ferdinando D’Aniello, commissario di cucina. «Con questa iniziativa – spiega la dirigente del San Paolo, Amalia Mascolo – vogliamo contribuire ad alimentare il confronto tra gli studenti sulle innovazioni nel rispetto delle tradizioni enogastronomiche degli istituti di provenienza. Una opportunità di crescita anche per i nostri allievi che in questa circostanza saranno spettatori attenti di un confronto che si preannuncia particolarmente stimolante per il tema proposto dal concorso». Una grande festa che si è conclusa con una cena di gala pensata da Danilo di Vuolo e la premiazione.

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