domenica 7 gennaio 2024

Vico Equense. Il corteo delle Pacchianelle non s'arrende alla pioggia

di Massimiliano d'Esposito - Il Mattino

Vico Equense - La tradizione popolare più forte della pioggia. Il cattivo tempo non ha fermato le «Pacchianelle» ed il desiderio di far rivivere un appuntamento diventato con il passare degli anni simbolo di identità locale, tramandato dai genitori ai figli, rappresentando per numerose generazioni un legame storico con le proprie radici familiari e con la città. E così anche ieri le strade di Vico Equense sono state attraversate dal corteo formato da 500 figuranti, tra adulti e bambini, che ogni anno prende vita nel giorno dell'Epifania per ricordare l'arrivo dei Magi alla capanna per la consegna dei doni a Gesù Bambino. Un appuntamento nato nel lontano 1909 per un'ispirazione di frate Pasquale Somma e proprio per questo organizzato dai Padri Minimi di San Vito, che dal primo decennio del secolo scorso è iscritto nel registro del Patrimonio culturale immateriale campano (Ipic). Pacchiane e pacchianelle, pastori e pastorelli, Magi e zampognari, Angeli e Natività sono i personaggi che partecipano alla rappresentazione itinerante che, con la loro ultracentenaria presenza, rinviando il tempo a ritroso su una lontananza di oltre venti secoli, si ripresentano per scrivere un esempio perfetto di tradizione, un autentico monumento, documento della comunità di Vico Equense di ieri e di oggi, un bene del passato da vivere con lo sguardo del presente proiettato al futuro. Con la loro grande varietà di colori misti a poesia, col loro fascino e i loro costumi confezionati, da innumerevoli anni, dalla instancabile e laboriosa sarta Concetta Caccioppoli, guidata dal direttore artistico Luigi Savarese che, oltre al proprio estro, si ispira a famosi pittori che hanno fatto la storia dell'arte, le «Pacchianelle» chiudono le manifestazioni che hanno caratterizzato l'Incanto del Natale 2023 di Vico Equense. «Una manifestazione di particolare pregio che valorizza la nostra identità culturale tramandata di generazione in generazione spiega il sindaco Giuseppe Aiello -. Circa 500 figuranti vestiti con i consueti abiti che richiamano il presepe del 700 napoletano danno vita a un quadro d'insieme unico, dove allo sfarzo dei vestiti dei Magi si unisce la semplicità dei contadini e dei pacchiani che rendono omaggio al neonato Salvatore con i prodotti tipici della nostra terra». m. d'e.

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