In direzione documento dell'area Schlein «Discontinuità su sanità, trasporti e servizi»
di Adolfo Pappalardo - Il Mattino
Napoli - A sorpresa alla direzione del Pd si presenta l'ex ministro Carlo Calenda: «Solo per un saluto. Io ho già dato con il Pd ma se volete potete iscrivervi ad Azione: noi facciamo anche la doppia tessera...». È l'unico momento ironico, in cui la platea dem ride, si rilassa, prima di infilarsi in una riunione in cui echeggiano ombre e veleni. Non solo il caso dell'arresto del tesoriere del partito campano ma, soprattutto, il documento dell'area Schlein in cui si chiede una coalizione larga in cui, è implicito, non può essere De Luca il candidato. E' un odg che passa senza problemi in una platea ex bonacciniana: 50 a favore, appena 3 contro, mentre altri preferiscono non prendere posizione e astenersi. È il primo documento ufficiale del Pd contro De Luca e il suo terzo mandato. È uno schiaffo al governatore che ieri deve anche incassare una presa di distanza dall'area Bonaccini se il figlio Piero non viene confermato come coordinatore nazionale. Senza contare la richiesta perentoria in direzione del commissario Antonio Misiani contro un pezzo da novanta del potere deluchiano: «Franco Alfieri (agli arresti da ottobre, ndr) si deve dimettere». «Attenzione a darlo per spacciato...», risponde chi sa bene come l'ex sindaco di Salerno ha mille vite. E anche ieri infatti attacca nella sua diretta: «Sulla sanità c'è stata «molta propaganda da parte del governo e dell'opposizione che sono gemellate sul nulla, sul fumo con la manovella....». E sul centrosinistra: «Non si fa opposizione al governo solo con i comunicati stampa».
LO SCENARIO
Gli animi si scaldano all'inizio comunque sul caso del tesoriere Salvati arrestato qualche giorno fa. Il segretario napoletano Peppe Annunziata a tratti sembra quasi difenderlo scatenando una certa irritazione della platea. «Assurda la carneficina mediatica alla quale è stato sottoposto, e se fosse innocente? Noi come comunità siamo contenti dello sciacallaggio a cui è stato sottoposto un ragazzo di 35 anni al pari di Almasri per fare propaganda al governo? Parlando poi - attacca- di Poggiomarino in maniera indegna». A rispondere è direttamente il commissario Misiani che ieri appare più cupo che mai dopo le vicende di questi giorni. «Il principio di presunzione di innocenza per quanto mi riguarda vale sempre e per tutti. Ma io ho il dovere di tutelare la comunità politica del Pd», premette prima di far capire che non si faranno sconti: «Spero che Alfieri si dimetta da presidente della provincia di Salerno e da sindaco. E mi auguro che anche la federazione di Salerno segua la linea decisa dal Pd». Poi la bordata a De Luca: «Siamo contro il terzo mandato: qualunque sia il pronunciamento della Corte costituzionale». Gino Cimmino e Antonio Marciano intervengono in favore di De Luca: «Il modello Napoli è finto, ragioniamo ma lui è il candidato migliore per battere la destra e non perdere la Regione». Ed il primo tenta di impedire che l'odg si metta ai voti. Naturale, perché si chiede, in sintesi, di «coinvolgere pienamente tutte le forze progressiste, riformiste, democratiche, moderate e ambientaliste - M5S, Avs, Socialisti, Italia Viva, Azione -, sulla base del modello di governo che si è affermato nella città di Napoli». Anzi si chiede di convocare il tavolo al più presto. Ma il passaggio finale è una stilettata perché si chiede di «riorganizzare un salto di qualità in settori cruciali come la sanità e la rete dei servizi sul territorio, il sistema dei trasporti e le politiche industriali». Insomma, ci sono luci ma anche ombre in questo decennio deluchiano secondo l'area Schlein. Alla fine il documento passa a stragrande maggioranza mentre il segretario provinciale preferisce uscire fuori e astenersi: è finito in minoranza.
Nessun commento:
Posta un commento