sabato 29 novembre 2025

Il silenzio assordante di Fratelli d'Italia a Vico Equense: un vuoto di leadership tra consensi e contraddizioni

A Vico Equense, l'esito delle recenti elezioni regionali ha disegnato un quadro politico locale inedito: Fratelli d'Italia si afferma come il primo partito cittadino, intercettando un consenso significativo in linea con il trend nazionale. La vittoria, tuttavia, si scontra immediatamente con le dinamiche interne all'amministrazione locale e, in particolare, con le recenti e accorate esternazioni del Presidente del Consiglio Comunale, Andrea Buonocore. Ed è proprio nel divario tra la forza elettorale del partito e il suo totale silenzio sulle critiche mosse da una figura istituzionale che esso stesso ha contribuito a eleggere, che emerge un'inquietante contraddizione politica. Le dichiarazioni affidate ai social network da Andrea Buonocore non sono un generico commento post-voto, ma un atto d'accusa circostanziato che funge da specchio impietoso per l'intera classe dirigente locale. Buonocore parla di una Vico Equense "più divisa e più silenziosa che mai", dove l'astensionismo non è apatia, ma "sfiducia profonda" verso una politica che si palesa solo in campagna elettorale. Il Presidente del Consiglio punta il dito contro la "mancanza di una guida capace" e un "silenzio istituzionale che non può lasciarci indifferenti", lamentando che la città sia rimasta "ai margini, senza un rappresentante in Consiglio Regionale". Un'analisi amara, che descrive un territorio isolato e privo di quella "presenza viva tra la gente" che un tempo caratterizzava i circoli territoriali. È qui che il ruolo di Fratelli d'Italia diventa cruciale e, al contempo, problematico. Il partito, ora forza egemone in città, ha sostenuto (e sostiene) la maggioranza che ha eletto Andrea Buonocore alla presidenza dell'assise consiliare.

 

Ci si aspetterebbe, dunque, una presa di posizione chiara: o una condivisione delle critiche, ammettendo le carenze della stessa amministrazione di cui si fa parte, o una netta smentita, difendendo l'operato della coalizione. Invece, il partito di Giorgia Meloni a Vico Equense ha scelto la via del silenzio assoluto. Un silenzio che non è prudenza, ma inerzia politica e, per molti osservatori, una clamorosa omissione. Questo atteggiamento solleva interrogativi scomodi. FdI condivide l'analisi di Buonocore sulla "guida mancante" e sul "silenzio istituzionale"? Se sì, perché non prende l'iniziativa, forte del suo nuovo peso elettorale, per imprimere una svolta all'azione amministrativa? Se no, perché non risponde nel merito alle preoccupazioni del Presidente del Consiglio, fornendo la propria visione e smentendo il presunto isolamento della città? Il silenzio di Fratelli d'Italia appare, in questa luce, non solo come un'incapacità di gestire le dinamiche interne alla maggioranza, ma come una rinuncia a esercitare quella funzione di leadership che i cittadini, eleggendolo primo partito, sembrano avergli affidato. Mentre Buonocore invoca "presenza, visione e impegno costante", FdI sembra arroccarsi in un mutismo che scontenta tanto chi si aspetterebbe un cambio di passo, quanto chi vorrebbe difendere l'operato corrente dell'amministrazione. In attesa di una "nuova fase per la Regione e per la nostra Città" – come auspicato da Buonocore – la sensazione è che a Vico Equense, il partito di maggioranza relativa preferisca osservare da bordocampo anziché scendere in campo per affrontare le contraddizioni sollevate da uno dei suoi stessi rappresentanti di spicco. E la politica, come ricorda lo stesso Presidente, ha bisogno di risposte, non di vuoti assordanti.

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