lunedì 23 agosto 2010

Regione, Caldoro si sgancia dal Pdl

Regione Campania - Diciannove agosto: Stefano Caldoro apre a un candidato sindaco dell´Udc al Comune. 20 agosto: Nicola Cosentino frena, «viene prima il Pdl». Nei palazzi della politica campana si danno due interpretazioni di questo «diverso parere», emerso da due interviste a “Repubblica”. La prima: Caldoro non se l´aspettava, non è possibile essere delegittimato a nemmeno 24 ore dal partito di maggioranza della coalizione. La seconda è che invece Caldoro l´abbia fatto apposta, per accelerare i conflitti col Pdl. Ma, invertendo l´ordine dei fattori, il risultato è lo stesso: il governatore della Campania sta prendendo le distanze dagli uomini di Berlusconi. Anche l´ultima mossa, la firma a tre del documento «autonomista» con Gianfranco Rotondi e Carlo Giovanardi, è iniziativa di valore nazionale, ma con messaggio implicito ai «berluscones» che lo accerchiano a Palazzo Santa Lucia. La ricerca di una agibilità politica per il presidente spazia su tre fronti. Il dialogo con l´Udc, come è ovvio. Quello con Rotondi: la Nuova Dc del ministro irpino e il Nuovo Psi di De Michelis-Caldoro fecero già lista insieme alle politiche del 2006. Inoltre Caldoro ha in Consiglio un gruppo a lui intitolato, il cui presidente, Gennaro Salvatore, ha colto al volo la sortita di Clemente Mastella, che ha messo a disposizione il suo nome per Palazzo San Giacomo, per decretare che «Mastella sarebbe candidato giusto e legittimo». Insomma, al tavolo da gioco non c´è solo il mazzo di carte del Pdl. Terzo fronte sull´agenda di Caldoro, la riconciliazione socialista. Fausto Corace, leader del Pse ex Sdi, gliel´ha detto chiaramente nei giorni del dossier della P3: «Azzera la giunta e ti appoggiamo». E Salvatore ha risposto che Caldoro era legato all´equilibrio politico col quale aveva vinto le elezioni, ma certo poteva anche cercare «nuovi sostegni e contributi». Elementi vari, che ancora non producono una immagine chiara nel caleidoscopio della politica campana, ma che parlano di una realtà assai meno Pdl-centrica. L´Udc sta già sondando soluzioni locali per altri Comuni che vanno al voto in primavera: contatti col centrosinistra sono avviati a Marano e a Pozzuoli. E grosse mutamenti potrebbero venire in caso di politiche anticipate. Ad esempio, potrebbe saltare l´amministrazione provinciale: il presidente Luigi Cesaro ha già fatto sapere che in quel caso si dimetterebbe pur di potersi ricandidare a Montecitorio. (di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)

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