domenica 17 febbraio 2008

Alimuri, consolidamento del costone

Vico Equense –C’è mostro e mostro. Non è vero che sono tutti uguali. La vicenda, com’è noto, di recente ha subito una brusca accelerazione il riferimento è alla conferenza di servizi che si terrà il prossimo 23 febbraio, per dare via libera al consolidamento del costone di Alimuri. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del “decreto d’urgenza” firmato da Prodi concesse il via libera per fronteggiare il contesto di criticità in atto nella località "Conca di Alimuri", connesso alle condizioni di dissesto del costone roccioso retrostante e sovrastante lo scheletro cementizio del manufatto conosciuto come "ecomostro di Alimuri" (Ordinanza n. 3608). La grave situazione di dissesto che interessa il costone roccioso retrostante lo scheletro cementizio del manufatto conosciuto come "ecomostro di Alimuri" visti anche i ripetuti fenomeni di crollo della parete rocciosa che pongono a rischio l'incolumità di coloro che continuano a frequentare assiduamente l'area, nonostante le ordinanze che interdicono il transito e la sosta di persone e cose nella zona. Il compimento degli interventi di consolidamento e messa in sicurezza del costone roccioso risulta necessario anche all'abbattimento dello scheletro cementizio dell' ecomostro di Alimuri, stante la necessità di garantire l'incolumità degli operatori che si troveranno ad agire nella zona.

1 commento:

Anonimo ha detto...

proprio per l'assidua frequentazione dell'area e per i ripetuti crolli, la Sa.An ci vuole fare un complesso balneare e lo ha addirittura inserito come ordine del giorno in una conferenza di servizi che si sta tenendo stamattina a Vico Equense nell'ufficio di piano, organizzata dal solerte Francesco Saverio Jovine. I Vas hanno segnalato la cosa e hanno spinto per una interrogazione parlamentare da parte del senatore Sodano della sinistra arcobaleno vi invio l'interrogazione eccola:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

AL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI, AL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE



Premesso che:

- per il giorno 18 febbraio è stata convocata, su richiesta della Sovrintendenza ai beni culturali di Napoli, una Conferenza dei Servizi per acquisire tutti i pareri relativi alla messa in sicurezza del costone di Alimuri, nel comune di Vico Equense (Napoli), opera appaltata dalla Protezione civile per incarico della presidenza del consiglio;

- su richiesta del capo settore all'Urbanistica del comune di Vico Equense (Napoli), è stato posto in modo indebito all'ordine del giorno un progetto della Sa.an, società proprietaria del cosiddetto eco-mostro di Alimuri, congelato dal mese di ottobre presso gli uffici di quel comune;

- Da documenti ufficiali si evince che in modo quanto meno insolito, per non dire incredibile, la società Sa.an ha sollecitato in due diverse lettere al Comune di Vico Equense l'indizione della Conferenza di Servizi, chiedendo di inserire all'ordine del giorno, il progetto di riqualificazione Conca di Alimuri;

- Analoghe sollecitazioni sul progetto di riqualificazione sono giunte dal gabinetto del Ministro dei beni culturali, Rutelli;

- nel luglio del 2007, sulla base di tale progetto la società Sa.an aveva stipulato un accordo con il Ministero dei beni culturali, insieme a Regione Campania, Provincia di Napoli e comune di Vico Equense, definito “troppo vantaggioso” da alcune associazioni ambientaliste e da 33 senatori della Sinistra arcobaleno e ha determinato forti reazioni contrarie sia sulla stampa sia nazionale che regionale;

- in particolare l'accordo prevedeva l'abbattimento dell'eco-mostro, la ricostruzione di uno di eguale cubatura (18mila metri cubi) in un'altra zona del comune di Vico, la possibilità per la società proponente di costruire uno stabilimento balneare su una parte dei suoli su cui insisteva l'eco-mostro;

- i costi del progetto andavano a gravare in maggiore misura sulla collettività, per 600mila euro, salvo ulteriori aggravi di costo, mentre la società era responsabile per una quota inferiore e limitata, pari a 500mila euro;

- il progetto della società Sa.An risulta del tutto estraneo all'oggetto della conferenza e sembra piuttosto un tentativo di riproporre dopo tre mesi un progetto che era stato bloccato dalle proteste dell'opinione pubblica e congelato dal comune di Vico, utilizzando uno strumento - la conferenza di servizi - che permette l'acquisizione contestuale di tutti i pareri necessari;

- la decisione di inserire all'ordine del giorno della conferenza di servizi, oltre alla messa in sicurezza del costone di Alimuri anche il progetto della Sa.an ha determinato le proteste del comune di Meta, dell'Autorità di Bacino del Sarno, e della Soprintendenza ai Beni Culturali, che tra l'altro ha chiesto di svolgere la Conferenza presso il Dipartimento della Protezione Civile e non presso il Comune;

- il progetto ad avviso dello scrivente presenta vizi di legittimità e di opportunità sia nel merito che nell'iter che si sta tentando di seguire, non si capisce l'eccessiva fretta con cui si vuole dare nella sostanza via libera ad un progetto molto discusso per l'onerosità a carico del pubblico e per gli eccessivi vantaggi per il committente privato;

- sul progetto della società Sa.an, è stata presentata in precedenza un'interpellanza di trentatré parlamentari, a cui aveva risposto il Governo in aula sottolineando la necessità di un ulteriore approfondimento per verificare se vi fossero le condizioni per un accordo più vantaggioso per lo Stato, quindi anche qui non si capisce la fretta che il Ministro dei Beni culturali sta imprimendo all'intera operazione;


si chiede di sapere:

 se il Governo non ritenga opportuno riconsiderare le condizioni dell’accordo e la proponibilità di ulteriori progetti della stessa società, proprietaria di uno dei più devastanti abusivismi edilizi del nostro paese;

 se il Governo non intenda bloccare la discussione di un progetto in conferenza di servizi trattandosi di una procedura non conforme al normale iter autorizzativo ed amministrativo;

 quali interventi si intendano mettere in atto per salvaguardare l’area da ulteriori disastrosi interventi sul territorio evitando di favorire una società già responsabile per aver causato gravissimi danni ambientali ed economici alla collettività.


Sen. Tommaso Sodano