martedì 19 febbraio 2008

Intervista a Nicolais

Ministro sarà capolista del Pd al Senato? «È una voce...». Beh, più di una voce. «Di ufficiale non c’è nulla ma è una voce molto concreta». Luigi Nicolais, ministro dell’Innovazione, si appresta ad affrontare la sua prima campagna elettorale da candidato. Sarà una competizione molto difficile, che in Campania si svolgerà in un clima politicamente complicato. Ministro, la prima difficoltà riguarda le liste. Come saranno composte? «Veltroni è stato chiaro, vuole il cinquanta per cento di nomi nuovi per avviare un’azione di rinnovamento anche della classe dirigente. Non è semplice. Ci sono molte fibrillazioni». In Campania il caso più delicato riguarda Ciriaco De Mita. Sarà ricandidato? «Tutti riconoscono il ruolo importante che De Mita ha avuto nella storia del Paese. Ma una sua ricandidatura dipende da Roma dove se ne sta valutando l’opportunità. Serve una deroga, una commissione deciderà per lui e gli altri che hanno più legislature». Nessun trattamento speciale per De Mita? «Per nessuno ci sarà un trattamento speciale e ogni caso sarà valutato con serenità. Il punto importante da considerare è che il rinnovamento passa anche da decisioni forti e le liste saranno il primo banco di prova. La gente comincerà a giudicarci dai nomi che saranno candidati». Gli uscenti saranno tutti ricandidati? «Niente è scontato. Veltroni farà le sue valutazioni e poi deciderà. Il discorso vale per tutti, anche per me». Ma non c’è il rischio che così facendo nasca un partito verticistico? «Purtroppo non abbiamo potuto fare le primarie. Fra l’altro non sono stati costituiti neppure i Circoli». In Campania o in Italia? «In Campania. Tre domeniche fa a Roma sono stati inaugurati centocinquanta Circoli, qui nessuno». Gli assessori regionali vanno candidati? «Anche per loro vale il discorso che si fa per tutti gli altri. Sarà Veltroni a valutare». Ci sarà un effetto rifiuti sulla campagna elettorale? «Sicuramente. Il confronto non potrà non tener conto di quanto sta succedendo in Campania e anzi c’è il timore che soprattutto al Nord, dove l’emergenza ha creato sconcerto, ci si debba difendere e si possa far fatica a spiegare il nostro progetto». Bassolino ha detto che non farà campagna elettorale. Cosa pensa? «Antonio ha dimostrato grande sensibilità. La sua scelta richiederà a chi farà campagna elettorale uno sforzo maggiore. Ma i volti nuovi non mancheranno e toccherà a loro ricreare il rapporto di fiducia con i cittadini. E toccherà, aggiungo, innanzitutto a Veltroni spiegare cosa il Pd propone per la Campania». Che giudizio dà della nuova giunta? «È un segnale di rinnovamento che non va trascurato. Sono stati scelti tecnici di primo valore che faranno sicuramente bene». Però non sono stati toccati tutti i nodi strutturali. «In questa fase, questa era l’operazione possibile per non alterare gli equilibri politici». Nel suo futuro c’è la candidatura alla presidenza della Regione? «Come ho già detto altre volte se dovessero esserci le primarie vi parteciperei». (p.mai. il Mattino)

Nessun commento: