Vico Equense - Tragedia sfiorata sul lungomare dove un gruppo di ragazzi dopo avere violato il divieto di accesso si è arrampicato sul pericoloso e famigerato “Mostro di Alimuri” con l’intento di raggiungere la parte più alta dello scheletro di calcestruzzo risalente ad oltre 45 anni fa. Per uno di loro, Luciano Savarese, 17enne di Meta di Sorrento, la fatalità ha colpito all’improvviso quando l’ultimo dei solai dell’ecomostro ha ceduto facendolo franare sul soffitto immediatamente al di sotto ed in seguito sulle rocce della scogliera sottostante. Per lui fratture ad una gamba e ad un braccio, oltre a diverse escoriazioni al capo e su diverse parti del corpo. L’incidente è avvenuto intorno alle 15 di ieri, i primi a giungere sul posto sono stati gli agenti della polizia municipale ed i vigili del fuoco del vicino distaccamento di via dei Platani di Piano di Sorrento. Tutte le operazioni sono state dirette dai carabinieri della compagnia di Sorrento coordinata dal capitano Massimo De Bari e dai militari dell’Arma della stazione locale di Piano di Sorrento disposti dal maresciallo Daniele De Marini. I primi soccorsi sono stati quelli dei compagni insieme ai quali Luciano Savarese si era arrampicato sulla pericolante struttura del “Mostro di Alimuri”, in particolare di un bagnante che in quel momento stava eseguendo ricognizioni con maschera da sub nello specchio d’acqua della località “La Conca” e che aveva assistito alla dinamica dell’accaduto. Il diciassettenne dopo essere precipitato da una altezza di circa 12 metri è rimasto incastrato in un anfratto della scogliera dal quale è stato recuperato grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Due le ambulanze giunte sul posto per una doppia chiamata, poi il ragazzo è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Sorrento dove i sanitari gli hanno prestato le cure del caso. Non è grave, per lui una prognosi di almeno 40 giorni per le doppie fratture a gamba e braccio riportate nella rovinosa caduta. La tragedia sfiorata ripropone il tema della sicurezza in una delle zone a più alto rischio della costiera sorrentina dove lo scheletro di calcestruzzo dell’ecomostro attira di giorno bagnanti e giovani in cerca di avventura e di notte decine di tossicodipendenti. Divenuto vespaio di polemiche la discussione sull’eventuale abbattimento dell’ecomostro che da oltre 45 anni deturpa una delle più belle baie della penisola sorrentina è stata nel 2008 anche argomento di dibattito parlamentare. L’opera, mai ultimata, venne realizzata alla base di un fragile costone roccioso inserito nella zona rossa di maggiore pericolosità dell’ultimo piano di intervento per il dissesto idrogeologico. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
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