Arola, il progetto per Santa Maria delle Grazie
Vico Equense - Partite nella frazione collinare di Arola le prime iniziative del comitato per il recupero dei resti e la riedificazione della Cappella di Santa Maria delle Grazie. Il comitato ha presentato sul sagrato della chiesa parrocchiale gli esiti della prima fase della ricerca storica, fondamentale per avvalorare la richiesta della ricostruzione dell’antica cappella. Operazione che ha già il sostegno di centinaia di residenti, che hanno promosso una sottoscrizione popolare che ha raccolto 500 adesioni tra cui quella dell’usufruttaio del suolo che attualmente ospita una officina meccanica. Il primo documento che attesta l’esistenza della cappella è del 1651, ed è costituito dalla relazione della visita pastorale del vescovo Tommaso Imperato della ex-diocesi vicana, che descrive la struttura e la grande devozione alla Vergine degli abitanti di Arola. Nel 1771 l’edificio fu ampliato con la costruzione della sacrestia e la posa nella stessa di una grande epigrafe commemorativa ancora oggi custodita in buono stato ad Arola. Nel 1866, con le leggi Siccardi, si ebbe l’incameramento dei beni della cappella da parte dello stato italiano, per cui, spogliata di tutto, la chiesetta crollò quasi completamente nei primi decenni del secolo scorso, quando la struttura rimasta fu parzialmente riadattata ad usi profani, divenendo prima cellaio, poi fienile ed, infine, officina meccanica. Ora è scattata la mobilitazione popolare con la redazione del poster storico che rappresenta solo il primo passo del comitato popolare: «Abbiamo commissionato uno studio storico-architettonico per la ricostruzione dell’edificio a partire dagli elementi originali – afferma Giovanni Ponti, medico e storico locale, tra i promotori dell’iniziativa – da attuarsi secondo le peculiarità architettoniche tipiche dei luoghi di culto edificati agli inizi del 1600. Inoltre, abbiamo presentato richiesta al sindaco per l’autorizzazione dei preliminari lavori di scavo e di ricognizione delle fondamenta dell’ex luogo sacro». Non è la prima volta che nelle aree collinari viene sollecitato il recupero di un antico edificio di culto. Nel corso degli ultimi anni una simile operazione è stata attuata con successo a Bonea dove l’ex chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista, trasformata pochi decenni fa in una falegnameria, è poi ritornata ad essere luogo di culto come oratorio della Congrega della Madonna del Rosario. Ora una analoga restituzione agli antichi usi è partita ad Arola per l’area dove sorgeva la Cappella di Santa Maria delle Grazie, che ha rappresentato per secoli un importante punto di riferimento per la devozione mariana degli abitanti di una delle più popolose frazioni collinari. (Umberto Celentano il Mattino)
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