lunedì 28 settembre 2009

Il cacciatore spara i pallini sfiorano la turista

Massa Lubrense - Poteva esserle fatale l’ultimo giorno di vacanze a Marina del Cantone: ha rischiato di essere impallinata durante una passeggiata con il marito a Punta Campanella. L’episodio ripropone un annoso problema: quello della sicurezza rispetto ai cacciatori in una zona turistica. Claudia Weiss e Gunter Rath Dipling, due giovani sposi di Brunico (Bolzano) in villeggiatura al camping Nettuno di Marina del Cantone, da buoni trekkers avevano deciso di concedersi una passeggiata nel sito ambientale e archeologico più famoso della Penisola sorrentina. Di buon’ora prendono il sentiero che da Marina del Cantone porta su a Termini e da qui salgono prima al Monte San Costanzo e poi si dirigono a Punta Campanella. I due sono sulla via di Minerva quando all’improvviso Claudia sente sibilare a pochi centimetri dalla testa una gragnuola di pallini. La ragazza cerca riparo tra le mura della torre antisaraceni di Punta Campanella. Sbigottiti i due tornano al camping e chiedono spiegazioni. «È inammissibile - dice la turista - che in un sito turistico si corra il rischio di essere impallinati. La zona dev’essere protetta e la caccia proibita». «Punta Campanella - spiega Luigi Terminiello, presidente della Federcaccia a Massa Lubrense - è una Zps, zona a protezione speciale, dove la caccia è vietata in preapertura e il calendario venatorio è aperto solo da qualche giorno. La zona è vigilata dalle guardie venatorie. A sparare sarà stato qualche bracconiere». (ge.pa. il Mattino)

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