Tesseramenti, le accuse dei fuoriusciti dal Pd
Castellammare di Stabia - «La corsa al tesseramento sfrenato per conquistare la segreteria del partito, associata alla superficialità di tanti, ha portato ad iscrivere al Pd un diciottenne come tanti ma che poi si è trasformato nel killer di Gino Tommasino». A parlare è Antonio Iovino (foto), il consigliere comunale che denunciò pubblicamente i tentativi di brogli elettorali nell’ambito del congresso cittadino della Margherita, confluita poi nel Pd, per la nomina dei componenti della segreteria. «Molte persone hanno paura di firmare denunce perché temono conseguenze» accusava Iovino attraverso stampa e televisioni, provvisto di documenti e testimonianze raccolte in collaborazione con altri due consiglieri, Carlo Nastelli e lo stesso Tommasino. «Avevamo capito che si stava praticando la politica del raggiro e del falso – aggiunge Iovino – si stava dando luogo ad una corsa al tesseramento sfrenato, agendo con superficialità e scorrettezza, elementi che hanno portato poi qualcuno ad iscrivere tra le fila del partito un giovane di dubbia moralità, diventato poi il presunto assassino di Gino Tommasino». Contestazioni che minarono il rapporto di Iovino con la segreteria del Pd, fino all’allontanamento definitivo verso le fila dei Verdi. Un’incrinatura che ha investito successivamente anche Nastelli, dichiaratosi poi consigliere comunale indipendente. «In quel periodo, raccogliemmo decine di contestazioni e denunce di cittadini stabiesi che si erano trovati iscritti alla Margherita e votanti al congresso cittadino, pur non avendo mai firmato alcuna adesione – sottolinea Nastelli – irregolarità nel tesseramento che si sono rivelate decisamente dannose per il partito. Una corsa per accumulare tessere, comprate a pacchetti, che ha portato ad iscrivere tra le fila del partito persone di cui non si conoscevano neanche le generalità. Ed ecco che oggi tra queste emerge il nome del presunto killer di Tommasino. Un fatto spiacevole, ma credo proprio che si tratti di una casualità, anche perché subito dopo lo scandalo, la direzione nazionale del partito commissariò la sezione stabiese, interessandosi direttamente al caso che avevamo sollevato». Quindi Nastelli critica l’atteggiamento del partito. «Il Pd vanta la questione etica e morale – aggiunge – ma le liste e le vicende sul tesseramento di Castellammare sono sempre state note a tutti i livelli». Una vicenda conclusasi con il primo congresso cittadino del Pd e la nomina a segretario di Gaetano Cimmino. Tensioni che portarono anche Tommasino a pianificare l’allontanamento dal partito, avviando contatti con esponenti dei partiti di centrodestra, ma di fatto mai attuato. (ci. sa. il Mattino)
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