In appello si ribalta la sentenza per Francesco Caruso e altri otto attivisti dei movimenti campani Ribaltata la sentenza di primo grado: stamattina il giudice della corte di appello di Napoli ha assolto perchè «il fatto non sussiste» i nove attivisti di sinistra dei movimenti campani imputati dell'accusa di «estorsione aggravata» per le mobilitazioni contro il carovita del 2005. Tra i nove imputati, difesi dagli avvocati Domenico Ciruzzi, Saverio Senese e Carmine Malinconico, figura anche l'ex deputato di Rifondazione Francesco Caruso. In primo grado erano stati condannati a 3 anni e mezzo. Erano finiti sotto processo dopo aver messo in atto una manifestazione in un ipermercato di Afragola. Si disse «spesa proletaria» con la sottrazione dagli scaffali di beni di prima necessità (pasta, pelati, latte), in realtà - hanno sempre sostenuto gli attivisti - una sorta di contrattazione sociale con la direzione del centro commerciale, che aderì alla campagna dei "Comitati per la Quarta Settimana". «Viene finalmente riconosciuta la matrice sociale e il carattere assolutamente politico e trasparente di quelle iniziative - affermano in una nota i Movimenti napoletani - che si erano concluse talvolta con l'offerta, da parte della direzione aziendale, di beni di prima necessità distribuiti ai clienti stessi del supermercato». Oggi pomeriggio , informa la rete dei movimenti, ci sarà un'iniziativa di informazione-conferenza stampa proprio all'Ipercoop di Afragola, alle 17. (Alessandro Chetta Corriere del Mezzogiorno.it)
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