Tra il Cavaliere e Fini è rottura. A Gianfranco non va giù l’asse di Berlusconi con il Senatùr. La possibilità che il Presidente della Camera formi un gruppo parlamentare autonomo sancendo col premier la spaccatura è reale. "Se fai gruppi autonomi dovrai lasciare la presidenza della Camera" sottolinea Berlusconi. Pronti a seguire Fini molti deputati campani che si sono visti a Montecitorio per fare il punto della situazione. Secondo "Il Giornale" sarebbe stato coniato anche il nome, non originalissimo: Pdl Italia. In testa, naturalmente, Italo Bocchino, braccio destro di Fini (che lanciò tempo fa l'idea della corrente «Generazione Italia») dopo l'abbandono dei colonnelli storici La Russa e Gasparri. Alla riunione hanno preso parte anche Amedeo Laboccetta (finiano di ferro, che però spinge per la ricomposizione), Pasquale Viespoli, sottosegretario per il welfare e Antonio Paravia. Si sfilano invece, preferendo la sponda berlusconiana, Enzo Nespoli, sindaco di Afragola e la deputata Pina Castiello. Pessimista Bossi. «Non ho certezze, ma temo che la cosa non si rimetterà a posto...», ha detto il leader delle Lega. «Quale scenario? - ha aggiunto Bossi - Se le cose non si rimettono a posto ci sono le elezioni». Le elezioni anticipate sarebbero «una pazzia, una follia», dice Bersani ed aggiunge ma la destra non può «pensare di andare avanti così» senza un chiarimento dei suoi problemi anche di fronte ai cittadini, che «non capiscono questi contrasti politicisti».
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