venerdì 5 novembre 2010

Faito, il faggio secolare dimenticato

Vico Equense - Maestoso, con una enorme chioma che si apre a ventaglio sull’asse nord-sud, una grossa branca ad N colpita da un fulmine che ha scavato l’interno del tronco, una altezza di circa 21 metri ed una circonferenza del tronco che sfiora i 7 metri e cinquanta. E’ il ritratto dell’imponente esemplare di faggio plurisecolare che dimora sul massiccio verde del Monte Faito che si affaccia fra il golfo di Napoli, Sorrento, Amalfi e il Vesuvio, crocevia della costiera amalfitana e penisola sorrentina, e che meriterebbe di essere inserito tra gli alberi monumentali d’Italia e che invece rappresenta il paradosso di un maestoso monumento dimenticato. E dire che nei censimenti degli alberi più imponenti delle regioni del nord Italia sono presenti esemplari arborei grandi nemmeno la metà di quelli invece monumentali esistenti e mai censiti nelle regioni del sud Italia. Dotati di eccezionali caratteristiche biologiche i faggi del Faito sono tra i più longevi d’Italia con una smisurata valenza culturale. I secolari faggi del Monte Faito, ne esistono infatti diversi oltre a quello plurisecolare, sono di fatto testimoni viventi della oramai estinta industria della neve. Centinaia di esemplari bordano le neviere, quelle fosse cioè dove un tempo si accumulava la neve caduta dal Faito e che venivano foderate da uno strato coibentato costituito da fogliame secco proveniente sempre dagli alberi di faggio. Uno stratagemma ideato per proteggere la neve dal calore del suolo e dai venti di scirocco per assicurarne la consistenza fino al giungere del periodo estivo, quando dopo essere stata cavata la neve veniva trasformata in blocchi di ghiaccio per essere trasportata e venduta in tutta la penisola sorrentina e nei paesi del vesuviano. Una vera e propria industria del ghiaccio alla base della quale c’era la tutela dei faggi che venivano addirittura protetti attraverso leggi particolari che ne vietavano il taglio. Oggi sono solo legna da ardere, uno dei più grossi d’Italia non è nemmeno censito. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

come è strana la vita, si arresta un anziano per la tutela ambientale e si ignora il patrimonio di pregio abbandonato alla sua triste sorte.queste sono le contraddizioni che chi ha il compito dovere di vigilare non lo fa, quantomeno compiutamente. altro che volontari del faito e sagra della castagna, ci vorrebbe dell'altro.

Anonimo ha detto...

Solo sapere una cosa:
il d'esposito wwf che cosa fa?!
COSA HA FATTO?!

Si è mai interessato, oltre che a farsi pubblicità veramente del faito?!

naaaaaaaaaaaaaaaaaa

nn credo proprio che "la cosa" possa atrarre la sua attenzione se nn per strumentalizzarla...


beati Voi che credete ancora alle favolette...

saluti, baci, bacini ed abbracci

Unknown ha detto...

Tengo a precisare che il Faggio in oggetto (assieme ad altri notevoli esemplari) è stato già censito dal WWF Penisola Sorrentina e costantemente tenuto sotto osservazione scientifica da oltre un decennio!!!

Sul sito www.wwfpenisolasorrentina.org (non aggiornato) linkando "Grandi Alberi" è possibile trovare, tra gli altri, proprio il Grande Faggio con le caratteristiche citate dal giornalista nell'articolo!!!

Nella foto, "arrampicati attorno" al patriarca arboreo, sono proprio alcuni degli attivisti esploratori dell'associazione che da sempre studiano e controllano il faito!!!

Il WWF Penisola Sorrentina non ha mai smesso di cercare, misurare, fotografare e censire i patriarchi vegetali che ancora sopravvivono nella nostra terra.Sul sito citato ne appaiono alcuni ma molti altri, fortunatamente, sono stati scoperti e immortalati negli ultimi anni!!!

Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare la gente, grandi e bambini, sull’importanza degli alberi monumentali, e nello stesso tempo di intervenire su alcuni di essi, con apposite cure e misure per salvaguardare tali “patriarchi verdi”, chiedendo alle Autorità competenti l’apposizione del “vincolo” ai Grandi Alberi come “Patrimonio Storico e Monumentale” del nostro territorio, prima che essi scompaiano per sempre!

Claudio d'Esposito
Presidente WWF Penisola Sorrentina