La confusione - come sempre - regna sovrana nel centrosinistra napoletano. I vertici nazionali del Pd hanno confermato la data delle primarie del 23 gennaio ma hanno dilatato i tempi per la presentazione delle candidature. In attesa di una personalità forte che richiami l’attenzione dopo i no di Lucia Annunziata e Raffaele Cantone. Dopo Umberto Ranieri, Nicola Oddati e – notizia dell’ultim'ora – che c’è anche Andrea Cozzolino. Subito dopo la formalizzazione della candidatura, Cozzolino si è recato presso la segreteria della facoltà di giurisprudenza della Federico II per portare la solidarietà agli studenti e ai ricercatori che manifestano contro la proposta di riforma degli atenei. E in effetti, con due candidati di formazione bassoliniana come Cozzolino e Oddati in competizione assieme a Umberto Ranieri, unico ad aver presentato le firme di trecento componenti dell’assemblea provinciale del partito in aggiunta a 1326 firme degli iscritti, le primarie a Napoli assumono davvero il volto di un regolamento di conti tra l’attuale classe dirigente del Pd, che spinge per Ranieri, e i bassoliniani che sono addirittura due e che hanno utilizzato una sola “finestra” raccogliendo le firme degli iscritti ma non quelle dei dirigenti. "Tre candidature del PD già presentate alle primarie, tutte di grande profilo, modificano lo scenario - spiegano il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il presidente provinciale Carlo Ceparano - su cui era nata e cresciuta questa consultazione. Sollecitiamo al Segretario Provinciale Tremante un incontro urgente, come già chiesto da Verdi, Sel, Socialisti e Federazione delle Sinistre, con tutta la coalizione per impedire che una sana competizione diventi una sorta di regolamento interno del partito di maggioranza relativa del centro sinistra a cui noi non siamo intenzionati a partecipare".
Il Pd lancia l’Sos primarie: "Cambiamo lo statuto"
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