lunedì 20 giugno 2011

TrioTarantae tra i “Canti migranti”

I punti di riferimento del TrioTarantae sono evidenti: Giovanni Mauriello della Nuova Compagnia di Canto Popolare firma una nota introduttiva nel libretto di «Canti migranti», il nuovo album, edito dalla Polosud, del gruppo guidato dalla voce antica di Mimmo Scippa, le tammorre di Emidio Ausiello e la fisarmonica di Luigi Stajano. E dal repertorio della Nccp ecco nel disco «La sciorta», prima di passare a dichiarare il debito ispirativo contratto nei confronti di Musica Nova («Quanno ’o sole è doce») e della successiva carriera solista di Eugenio Bennato, dalla cui lezione di contaminazioni tra i suoni del Sud del mondo arriva il contributo maghrebino di M’Barka Ben Taleb, già sua corista. Se tutto è trascinante, ben suonato e sinceramente sentito, e se poco di originale accade, i «Canti migranti» meglio riusciti sono proprio quelli attraversati dalla sensuale ugola della tunisina di Benevento, dal brano che dà il titolo al lavoro a «Un futuro al Sud», che racconta il lavoro nei campi di chi cerca l’America a Castelvolturno, Italia, ma anche il sogno di tornare a casa. Ma c’è spazio anche per un omaggio a Rosa Balistreri firmato da Alfio Antico («Cu ti lu dissi»), per un testo dell’ex Bisca Dario Jacobelli, per l’ennesima versione della «Tarantella del Gargano». E per tornare ai due numi tutelari: «’A cantina ’e zi’ Teresa» è firmata da Carlo D’Angiò con Eugenio Bennato, ovvero Musica Nova, «’A vita è ’na taranta» da Corrado Sfogli, Michele Signore e Pasquale Ziccardi, ovvero l’ultima stagione della Compagnia. Dal vivo, il tutto è condito dalle danze carnali e schiette di Marilù Poledro e di altre danzatrici popolari. (Fonte: f.v. da il Mattino)

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