di Filomena Baratto
Vico Equense - Quando Claudia Cardinale, nel ruolo di Angelica, appare tra le braccia del principe Fabrizio di Salina, l’attore Burt Lancaster, ballando sulle note del valzer di Nino Rota, colonna sonora de Il Gattopardo, ogni donna vede in quel ruolo se stessa come in una fiaba. Luchino Visconti, regista del film kolossal del 1963, preciso e pignolo fino all’inverosimile, rese tutta la scena impeccabile dove Claudia trionfava in modo incontrastabile: il viso, la pettinatura, il sorriso, il modo di ballare, il vestito, e quella bellezza che senza sforzo emergeva trionfante, come solo la gioventù può fare. Definirla diva è riduttivo, lei è una donna che ne accomuna diverse insieme, di una bellezza mediterranea ma dolce, elegante, sensuale. Segni particolari la voce, roca, di basso tono, una caratteristica che l’ha resa ancora più attraente. Non è l’attrice tutta piume, sorrisi e vizi, ma una vera donna che si muove secondo il suo modo di essere e di sentire. Una star che non fa chiasso o capricci per mettersi in mostra, quasi teme di non essere all’altezza. Famoso il suo primo provino al Centro Sperimentale, dove fu scelta per aver sbattuto la porta a tutti quelli che le dicevano di essere un’araba silenziosa. Una scena in cui venne fuori il suo carattere deciso e poco accondiscendente che le costò la nomea di “maschiaccio”, ma che le permise di superare il provino senza aver girato alcuna scena. Prima ancora di essere diva Claudia Cardinale è una donna alle prese con la vita che la mette subito alla prova quando, ancora ragazzina, diede alla luce un figlio, Patrick, frutto di una violenza, che per molto tempo dirà essere suo fratello. Una donna coraggiosa che decide di tenere il suo bambino, dividendosi tra il ruolo di mamma e di attrice. Allora non le fu perdonato lo scandalo, ma oggi, se avesse privilegiato solo la carriera e si fosse liberata di quel bambino, sarebbe stata vista come la mamma più crudele.
La bellezza di Claudia ha folgorato tutti, registi in primis, che pur di non perderla le hanno fatto girare anche due film contemporaneamente, come accadde per Il Gattopardo di Luchino Visconti e Otto e mezzo di Federico Fellini, per cui alternava le parti dei rispettivi film interpretando per una settimana la dolce Angelica e l’altra Claudia. Nasce in Tunisia da genitori originari della Sicilia, di cui ricorda i profumi, i colori, il calore della gente così diversa da Parigi che la accoglie e che non le farà dimenticare la sua terra d’origine. Attrice di grande talento che non si lascia sedurre dalle luci della ribalta, così come dai grandi attori che le girano intorno. Mastroianni non le perdonò di aver rifiutato il suo amore, mentre fu molto vicina a Rock Hudson per salvarlo dal pericolo di essere riconosciuto gay, facendo finta di avere una relazione con lui. Il suo cuore è stato solo di Pasquale Squitieri, regista di grande sensibilità e timidezza che l’ha diretta ne “Il prefetto di ferro”, “L’arma”, “Corleone”. Amore mai giunto al matrimonio, ma non per questo meno importante, da cui nacque una figlia, Claudia Squitieri. E’ stata la musa di molti registi, tanti, con cui ha girato film diventati cult. Con Monicelli “I soliti ignoti” nel 1958, di grande notorietà, “Un maledetto imbroglio” di Francesco Maselli, “Rocco e i suoi fratelli” di L. Visconti, nel 1960, “C’era una volta il west” di Sergio Leone, nel 1958, “Il giorno della civetta” del 1968, grande sua interpretazione nei panni di una popolana siciliana. La lista potrebbe continuare con Fitzcarraldo, La pelle, Enrico IV...
Claudia Cardinale è diva prima ancora che al cinema, nella vita dove non ha mai mescolato la realtà con la finzione. Una ragazza volitiva che ha seguito la linea del cuore, tenace e forte come sanno essere solo determinate donne. Una carriera ricca di premi, dopo aver conosciuto attori e registi tra i più famosi e importanti al mondo.
L’Angelica creatura del Gattopardo resta ancora nei sogni degli italiani che la definirono la donna più bella del mondo negli anni 60, e icona di bellezza e di bravura ancora oggi che riceve il Premio alla Carriera nell’ambito del Social World Film Festival a Vico Equense e nominata ambasciatrice del Museo del Cinema della Penisola Sorrentina.
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