Domenica 10 giugno si parlerà della noce della Penisola Sorrentina e del progetto del Presìdio
Piano di Sorrento - A giugno si festeggia San Giovanni e durante la notte tra il 23 e il 24 come da tradizione avviene la
raccolta delle noci necessarie alla realizzazione del liquore tipico del nostro territorio chiamato
nocino. Per questo motivo la noce e il suo liquore saranno i protagonisti del prossimo laboratorio
del gusto, ospitato dal Mercato della Terra a Piano di Sorrento, nell’area educazione dalle ore
11.00.
Fin dall’antichità, in concomitanza con il Solstizio d'Estate, si usava percuotere i rami degli alberi
con un bastone di legno e a piedi nudi. Solo così si diceva che il liquore che se ne ricavava
acquistava quelle proprietà taumaturgiche per le quali è tuttora famoso.
Nella mitologia greca, la noce è legata al dio Dioniso, il Bacco dei Romani, ed al suo amore per la
principessa Caria, che dopo la morte trasformò proprio in un albero di noce. Infatti, nella
celebrazione dei riti Dionisiaci, le sacerdotesse del dio danzavano sfrenate attorno agli alberi di
quel frutto fecondo.
Ai primi Cristiani, promotori di una nuova religione che vedeva nella donna il simbolo del peccato,
questi rituali sembrarono malefici e così, nella vicina Benevento, nacque e si diffuse la leggenda
delle streghe e delle loro riunioni notturne (sabba) sotto un noce, nella notte di San Giovanni.
Durante il laboratorio l’agronomo Rosa Russo descriverà le caratteristiche della pianta e
presenterà uno dei produttori della noce sorrentina, Luisa Miniero, mentre Rosa Paciello darà la
ricetta del nocino, ricavato dalle noci ancora verdi e ne guiderà l’assaggio, in abbinamento a dei
biscotti con le noci. Interverrà anche Giuseppe Schisano del Birrificio Sorrento che produce una
scura alle noci: la Parthenope.
Questo laboratorio del gusto vuole celebrare il progetto di riconoscimento del Presìdio “Noce della
Penisola Sorrentina”, sostenuto dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Slow Food Italia e
la nostra condotta, in concerto con la Regione Campania e Slow Food Campania.
Nessun commento:
Posta un commento