Antonio Coppola |
Fonte: Tiziano Valle da Metropolis
Castellammare di Stabia - «La politica è evoluzione. Guardo agli uomini e alle idee, più che alla collocazione del soggetto politico». Antonio Coppola, dirigente dell'Asl Na 3 Sud, ha deciso di aderire alla Lega di Matteo Salvini. Appena dieci mesi fa - a novembre 2017 rassegnò le dimissioni - era assessore alla Protezione Civile a Pompei in quota Campania Libera, lista del governatore della Regione Vincenzo De Luca. Nella giornata di ieri è stato nominato dal segretario Biagio Sequino responsabile provinciale Salute e Sanità della Lega. Come si fa a passare dal centrosinistra al centrodestra in pochi mesi? «In realtà con Campania Libera è stata solo una breve parentesi, prima militavo con il Nuovo Centro Destra e in ogni caso ho sempre ritenuto che la politica sia evoluzione perché è fatta da uomini che portano avanti idee. Le dirò di più, personalmente credo che ci siano i margini per un partito unico di centrodestra che possa raccogliere le sfide che ci troveremo davanti a medio e lungo termine». Sicuro non si tratti di opportunismo? Davvero condivide la politica della Lega? «Io sono per il rispetto delle regole ed è questo che mi ha fatto avvicinare alla Lega, che è stata capace di intercettare quella voglia di cambiamento che si respira sia a livello nazionale che internazionale». Condivide anche la posizione di Salvini sull'immigrazione? «Mi rendo conto che alcune posizioni possono sembrare estremiste, ma lavorare per un'immigrazione regolare è tutt'altro che razzista. Io sono a favore dell'inclusione ma quella vera, che prevede l'insegnamento della lingua, la possibilità di offrire formazione che possa prevedere sbocchi occupazionali. E' assurdo pensare che l'accoglienza possa ridursi a garantire ai migranti qualche pasto, talvolta di scarsa qualità».
Lei è uno di quelli che s'indignava quando la Lega chiedeva la secessione e si scagliava contro il Sud? «Parliamo di un partito profondamente cambiato. Ho partecipato a più incontri e mi sono reso conto che c'è sempre più la convinzione di andare verso un partito nazionale. L'idea secessionista ormai non esiste più». Dall'esterno, questa rincorsa alla Lega sembra una questione di opportunità... «Ho capito a cosa si riferisce, ma le assicuro che non è il mio caso. Ho cominciato a collaborare con la Lega e con il coordinatore provinciale Biagio Sequino che ringrazio per la fiducia, già prima delle elezioni amministrative a Castellammare di Stabia, a tal punto che si era valutata anche una mia partecipazione alla composizione della lista, anche se non come candidato. Allora avevo degli impegni che ho voluto portare a termine, ma già al termine della campagna elettorale abbiamo cominciato a lavorare a questo progetto politico». Che prevede? «Mi è stato affidato un mandato esplorativo per raccogliere adesioni da parte di amministratori e appartenenti alla società civile a Castellammare e in penisola sorrentina». Insomma, state facendo campagna acquisti... «Attenzione. Noi vogliamo includere, ma puntiamo sulla qualità non sulla quantità. Raccogliere adesioni tanto per far numero non serve a nulla e il risultato sarebbe pessimo».
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