sabato 25 giugno 2022

Vico Equense. Francesca Esposito, bandiere blu “Sarà anche un grande riconoscimento, ma spesso lo trovo privo di reale significato”

Vico Equense - Francesca Esposito (foto) componente del comitato "Spiaggia superabile", da anni impegnata sui temi dell'inclusione, ha raccolto 355 preferenze alle ultime elezioni amministrative candidandosi con la lista "Vico sostenibile" a sostegno di Maurizio Cinque e sfiorando l'elezione in consiglio comunale. Lei si definisce “una mamma prestata al mare”, responsabile nazionale accessibilità e inclusione per Marenostrum di Archeoclub d’Italia, ha rilasciato un’intervista al settimanale Agorà, nella quale tocca alcuni temi: qualità del mare, servizi legati alla balneazione, prezzi e accessibilità. A Vico Equense sventola per il terzo anno consecutivo la bandiera blu. Ma meritiamo questo vessillo? “Io e le bandiere blu non siamo molto affini. – si legge nell’intervista -. Sarà anche un grande riconoscimento, ma spesso lo trovo privo di reale significato. I criteri per l'assegnazione delle bandiere blu non sono solo legati alla qualità delle acque, non viene premiata la spiaggia con il mare più cristallino, come molti cittadini auspicano e pensano. Purtroppo sulle bandiere blu da tempo abbiamo tanta demagogia alimentata spesso dalle amministrazioni che in modo maccheronico ci dicono da anni " bandiera blu: mare pulitissimo”, noto ogni anno sempre più confusione, che spesso viene alimentata da una cattiva informazione”. I criteri che ogni anno la FEE (la ong danese Foundation for Environmental Education) adotta per assegnare le prestigiose Bandiere Blu sono complessi e articolati. “I criteri per l'assegnazione dell'ambito riconoscimento danese non parlano solo della qualità delle acque, - aggiunge Francesca Esposito - ma anche di altro, parlano di servizi, parlano di educazione ambientale, parlano di riciclo dei rifiuti e di depurazione delle acque, parlano di accessibilità, di viabilità, di servizi per le persone con mobilità ridotta; quindi possiamo ritrovarci in situazioni in cui spiagge con un mare cristallino quasi da bere non avranno la bandiera blu e spiagge invece con un acqua balneabile che rientra in determinati range l'avranno perché rispettano tutti i parametri richiesti. Il problema serio a mio avviso, sorge quando i dati di goletta verde di Legambiente o dell'ARPA cozzano con le bandiere blu e questo inevitabilmente apre tanti dubbi sulla reale funzionalità del riconoscimento”.

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