lunedì 13 giugno 2022

Vico Equense. Gennaro Cinque dopo l’assoluzione “In tanti gufavano”

Vico Equense - Politicamente sono anni che ci provano in mille modi a levarselo di torno, ma niente, non ci riescono. Stavolta erano tutti convinti che sarebbe stato condannato, e per effetto della legge Severino sarebbe decaduto dalla carica di consigliere regionale e comunale. In molti già erano pronti a stappare lo champagne. Ma niente, Gennaro Cinque è stato assolto in barba a tutti quelli che gufavano. La revoca della gestione della spiaggia del Pezzolo e l'affidamento alla società seconda in graduatoria non costituì un abuso d'ufficio. Dopo nove anni, Cinque è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato». La sentenza di primo grado è stata emessa qualche giorno fa dal tribunale di Torre Annunziata. "Si tratta di un provvedimento che mi restituisce serenità, dopo una vicenda che mi ha angustiato non poco - ha detto Gennaro Cinque -. C’è stata una grande attenzione su questa vicenda, nell’auspicata attesa di un mio passo falso con tutto quello che sarebbe seguito. Invece, la magistratura ha ribadito la piena correttezza e legittimità del mio operato". I fatti risalgono al 2013, quando Cinque era Sindaco di Vico Equense. Il Comune pubblica la gara per l'affidamento di alcune spiagge. Tra queste c'è l'arenile del Pezzolo. "Il Sireneo d'Aequa" vince con un'offerta di 13mila 500 euro a dispetto del prezzo a base d'asta di 12mila euro per circa 500 metri quadrati. Ma il Comune dispone accertamenti sulle condizioni in cui si trova la spiaggia affidata alla società. E Cinque, da sindaco, revoca la concessione. Tre giorni dopo il sindaco concede la spiaggia alla società «Antico Bagno di Seiano» seconda in graduatoria.


 

La gestione dura pochissimo. "Il Sireneo d'Aequa" ottiene dal Tar la sospensiva della revoca e poi vince anche nel merito. D'ufficio la spiaggia torna alla società ma Cinque revoca ancora l'affidamento, contestando sempre carenze igienico-sanitarie, è il 21 luglio interrompe la procedura avocando al Comune la gestione dell'arenile. La Procura di Torre Annunziata apre un'inchiesta per tentata concussione, falso e abuso d'ufficio. “Ho emesso le ordinanze di revoca delle concessioni sulla base di atti prodotti dagli uffici municipali, dalla Guardia costiera e dai vigili urbani – spiega Cinque ad Agorà -. Ciascuno, per le proprie competenze, aveva accertato la violazione dei requisiti per il mantenimento della concessione. I miei sono stati atti dovuti e conseguenti a quanto mi è stato segnalato. Eravamo, se non erro, quasi a metà luglio senza che la spiaggia fosse adeguatamente organizzata e munita di tutti i servizi necessari. Cos'altro avrei potuto fare? Peccato aver perso tutto questo tempo, la giustizia è lenta ma poi quando arriva restituisce fiducia”.

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