martedì 18 novembre 2025

Castellammare, il sindaco: "Di Maio e Oscurato fuori dalla maggioranza"

Vicinanza dopo l'inchiesta sul clan D'Alessandro: "Prima della magistratura deve intervenire la politica" 

di Mariella Parmendola - La Repubblica Napoli 

Castellammare di Stabia - Ha riunito i capigruppo della maggioranza nella sua stanza. Con il sindaco Gigi Vicinanza, in mattinata nel comune di Castellammare di Stabia, i rappresentanti di Pd, M5s e delle 12 liste civiche che hanno condiviso la vittoria del giornalista nella primavera del 2024 e ieri la decisione più difficile dall'inizio della sua esperienza amministrativa. Sono stati i primi a sapere cosa Vicinanza avesse deciso a pochi giorni da un'inchiesta della Dda, che coinvolge un consigliere comunale della sua coalizione e il figlio di un altro. «Considero i consiglieri comunali Gennaro Oscurato e Nino Di Maio fuori dal perimetro della maggioranza che sostiene l'amministrazione comunale di Castellammare. Fermo restando la presunzione di innocenza di entrambi», spiega prima ai suoi e poi in una nota pubblica. Entrambi non sono indagati nell'operazione che ha condotto all'arresto di 14 affiliati al clan D'Alessandro. Ma di Oscurato compare un colloquio nell'ordinanza che ricostruisce estorsioni e attività di una cosca in grado di controllare pezzi di economia stabiese e di trarre profitti dalle attività collegate alla Juve Stabia. In un dialogo intercettato Oscurato, a un mese dal voto, chiama Michele Abbruzzese, arrestato in quanto ritenuto cassiere della cosca, «zi Miche».

 

E l'altro ricambia mostrandosi disponibile e si dice pronto a «farsi in quattro» per lui. Alle elezioni, candidato nella civica "Stabia Rialzati" prende 380 preferenze. Quasi la metà dei consensi del sindacalista Nino Di Maio, che di voti ne ha avuti 608, ma nel suo caso nell'indagine finisce il figlio Vincenzo. È nel suo negozio al centro di Castellammare che si incontrano due capi del clan, Pasquale D'Alessandro e Paolo Carolei. Nino Di Maio ieri è intervenuto per primo durante l'incontro al Comune, poi è subito andato via prima che il sindaco prendesse la parola. Agli altri Vicinanza ha spiegato: «La scelta è dettata da esigenze di opportunità: prima della magistratura deve intervenire la politica. Non sono ammesse zone d'ombra, men che meno nei palazzi delle istituzioni». Dopo questa decisione il sindaco può contare su 14 voti, più il suo. In serata tocca a Di Maio spiegare che non intende dimettersi: «Non ho mai avuto bisogno di certificati di buona politica, la mia storia parla per me. Non permetterò a nessuno di gettare fango sulla mia persona». E Di Maio si unisce alla richiesta di quanti, da ambienti di centrodestra, chiedono l'invio a Castellammare della commissione di accesso dalla prefettura per verificare la presenza di infiltrazioni nel Comune. Si è dimesso, invece, ieri dal consiglio comunale Pasquale D'Apice, eletto nel centrodestra. Fratello di Gigino D'Apice, condannato per i suoi rapporti con il clan Cesarano, l'ex consigliere spiega in una nota: "È il momento di dimostrare di non essere attaccati alla poltrona". Nel consiglio comunale di centrodestra sciolto per camorra nel 2022 il nipote Emanuele, da presidente del consiglio è finito nel provvedimento per il discorso nel quale ringraziava il padre. Intanto Vicinanza riparte: «Rilanciamo con ancora maggiore forza la nostra lotta alla camorra e ai clan che da troppi anni avvelenano la vita pubblica».

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