giovedì 19 agosto 2010

“Niente mostra”, protesta con le necrologie

Singolare forma di contestazione del pittore Lello Bavenni

Vico Equense - Manifesti a lutto con, al posto delle generalità del defunto, le riproduzioni a colori diversi quadri hanno fatto ieri mattina la loro comparsa negli spazi affissioni. Un originale grido di accusa da parte del pittore Lello Bavenni, tra gli artisti più noti della costiera sorrentina, per denunciare pubblicamente l’insensibilità verso l’arte mostrata dai alcuni titolari di bar storici della centrale piazza Umberto I contro la sua proposta di rendere più intellettualmente interessanti i loro tavolini all’aperto con la collocazione, a cura dell’artista, di tovagliette salvamacchia con raffigurate delle riproduzioni di sue opere pittoriche. «Una analoga forma di promozione dell’arte l’ho già applicata con successo lo scorso anno in locali di Capri – afferma il maestro vicano – e contavo di ripetere l’esperienza nella mia città, a cui sono profondamente legato ed i cui amo riprodurre caratteristici luoghi come Punta Scutolo. Invece, ho trovato dopo dinieghi pretestuosi solo una grande insensibilità intellettuale». Da qui l’idea di non arrendersi e di rappresentare sei soggetti, tra cui le celebri raffigurazioni di Punta Scutolo, su centinaia di manifesti listati a lutto accompagnati dalla frase «queste opere dovevano far parte di una mia mostra non realizzata. La sensibilità è morta». Visto che nel testo degli artistici manifesti funebri non è ben chiaro chi abbia dimostrato la propria avversione all’arte, non sono mancate commenti da parte di cittadini verso le istituzioni pubbliche. Un bersaglio che, una volta tanto, non è quello giusto: «Il mio gesto provocatorio non è indirizzato verso il Comune o altri enti – chiarisce Bavenni – ma vuol solo sensibilizzare l’opinione pubblica a riscoprire il ruolo non solo intellettuale, ma anche turistico svolto di una mostra d’arte». Lello Bavenni dalla fine degli anni cinquanta è uno dei protagonisti del mondo pittorico in penisola sorrentina con apprezzate mostre personali e partecipazioni a collettive in varie località italiane. È stato, inoltre, tra i soci fondatori del circolo Paul Whistler, centro culturale caro a grandi intellettuali come lo scrittore Michele Prisco. (Umberto Celentano il Mattino)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutte belle cose, ma rispetiamo pure le idee degli altri, se fossi un titolare di un bar e ritenessi che le tovagliette dipinte non si addicono al mio locale per vari motivi, questo non significa che odio l'arte o questo artista in particolre, se poi la storia è tutta una provocazione per parlare di arte a Vico allora va bene.