sabato 23 aprile 2011

Marinai rapiti, l'appello della madre dell'ufficiale Giuseppe Maresca

Maddalena Di Martino: aspetto una telefonata, mi auguro che quest'incubo finisca presto

Vico Equense - La motonave italiana “Rosalia D’Amato”, sequestrata l’altro ieri dai pirati nel mar Arabico, prosegue la navigazione verso le coste somale. Starebbero tutti bene i ventidue componenti dell'equipaggio: sedici filippini e sei italiani, tra cui il comandante. I sei componenti italiani dell'equipaggio sono campani e siciliani. Tra i Campani due sono di Procida, uno di Vico Equense e l’altro di Meta. Ora di grande angoscia, dunque, per le loro famiglie che stanno vivendo attaccate al telefono nella speranza di ricevere una telefonata che le possa definitivamente rassicurare. “Dal Ministero non sono arrivate nuove notizie – racconta Maddalena Di Martino, madre dell’ufficiale Giuseppe Maresca, di Vico Equense – l’ultima chiamata risale a l’altro ieri mattina, quando ci hanno comunicato l’accaduto. La compagnia "Perseveranza Navigazione" ci sta molto vicina ma per il momento non sa dirci ancora nulla di nuovo. Cerco di trattenermi al telefono il meno possibile perché mi auguro di ricevere presto una chiamata ufficiale da parte delle Istituzioni che possa comunicarmi che questo incubo è finito”. Giuseppe Maresca, ha soltanto 28 anni, il padre Antonino è attualmente imbarcato anche lui sulle navi della stessa compagnia. Grande ansia si respira in queste ore nella frazione collinare di Arola, a casa Maresca, dove attendono che arrivino nuove notizie, accanto alla mamma di Giuseppe, la sorella Maria, di ventisei anni, e il fratello piccolo di dieci anni. Si chiama Pasquale Massa e ha 64 anni, invece, l’ufficiale nato a Meta ma residente da tempo in Belgio. Anche Procida è scossa ed attonita. A bordo della “Rosalia D’Amato” due isolani: Gennaro Odoaldo di 27 anni e Vincenzo Ambrosino di 45, sposato con due figli. Sulle tracce della “Rosalia D’Amato” si è subito messa una nave della Marina militare italiana, che al momento dell'abbordaggio era però a circa mille miglia di distanza. Il sequestro ha riaperto le polemiche sui mezzi da utilizzare per fronteggiare la pirateria. Una delle ipotesi di cui si discute da tempo è quella di mettere uomini armati, militari o vigilantes, a bordo delle navi. La Confederazione degli armatori ha chiesto nuovamente e con urgenza "misure a difesa della navigazione mercantile che da oltre un anno Confitarma ha chiesto al governo". Anche a Procida si è tenuta una seduta straordinaria del consiglio comunale per discutere dell’accaduto. (Fonte: Ilenia De Rosa da il Roma)

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