giovedì 27 agosto 2009

Chiesa parrocchiale, no dei fedeli

Sorrento - I devoti della chiesa sorrentina si schierano contro la grande chiesa parrocchiale idealizzata da monsignor Felice Cece arcivescovo della diocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia all’indomani dell’annuncio del cambio dei parroci che avverrà il 12 settembre prossimo. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che sta riscontrando l’amarezza dei fedeli e dell’intera comunità ecclesiastica per una sorta di rimpasto voluta da monsignor Felice Cece che il prossimo anno lascerà l’incarico per sopraggiunti limiti di età, lasciando il posto presumibilmente a monsignor Arturo Aiello, ex parroco della basilica di San Michele Arcangelo di Piano di Sorrento ed attualmente alla guida della diocesi di Teano. Gli avvicendamenti nella consolidata comunità della penisola sorrentina in seguito all’accorpamento voluto dall’alto riguarderanno la cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo di Sorrento, attuale parroco don Luigi Di Prisco, Nostra Signora di Lourdes del rione Marano, attuale parroco don Antonino De Maio, Sant’Anna del borgo di Marina Grande, attuale parroco don Angelo Castellano. Ci sarà dunque una grande chiesa in solido con le parrocchie della cattedrale, Nostra Signora di Lourdes, Marina Grande, con l’aggiunta della Rettoria di Sant’Antonino Abate che si fonderanno in una sola grande chiesa parrocchiale moderata da don Salvatore Starace che si insedierà nella basilica di Sant’Antonino come nuovo rettore a sostituire don Giuseppe Esposito. Nuovo parroco della cattedrale sarà invece don Carmine Giudici che lascerà la poltrona della parrocchia di Massa Lubrense a don Antonino De Maio. Ebbene, questo progetto organizzativo non è per niente condiviso dai fedeli che si apprestano ad una raccolta firme per impedire l’allontanamento del proprio parroco, come sta per esempio accadendo a Marina Grande dove l’intero borgo di pescatori non sembra avere per nulla gradito la partenza ordinata dall’arcivescovo monsignor Felice Cece nei confronti del parroco don Angelo Castellano. Una rivoluzione logistica che non va d’accordo con le storiche usanze che vogliono la celebrazione della messa domenicale nelle singole parrocchie. La messa principale potrà essere infatti celebrata solo dal moderatore del solido, ovvero dell’accorpamento delle parrocchie, che sarà insediato nella basilica di Sant’Antonino e che a turno, od unicamente nella cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo, dovrà recitare la messa per il popolo. Insomma, un vero e proprio pugno alla tradizione. Ma non è soltanto una questione di abitudini. Altro punto di contestazione da parte dei fedeli, e non solo, riguarda infatti le risorse finanziarie che all’autonoma basilica di Sant’Antonino andrebbero a fondersi con quelle delle altre parrocchie dell’accorpamento, compreso il tesoro del Pio Monte al quale tantissimi fedeli hanno donato offerte in onore del santo patrono ed accantonate in un fondo speciale da utilizzare in particolari momenti di difficoltà per il popolo sorrentino. Di fatto alcuni fedeli si sentirebbero in qualche modo defraudati. Per il momento, in ogni caso, il problema riguarda seriamente i parroci delle parrocchie che dopo anni di devozione saranno spostati di punto in bianco in una nuova sede ancora da definire. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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