lunedì 31 agosto 2009
Franceschini insiste: via Bassolino
Antonio Bassolino sembra essere diventato un’autentica ossessione per Dario Franceschini, se è vero che il segretario nazionale del Pd, alla festa del partito a Piacenza, torna, imbeccato da Michele Serra, a sbarrare al governatore, che aveva replicato in napoletano al leader («pure ‘e púlice tenono ‘a tosse», aveva affermato il numero di Palazzo Santa Lucia) la strada verso Palazzo San Giacomo. «Mi è stata fatta una domanda a Napoli – dice Franceschini -, mi hanno messo un microfono davanti alla bocca e ho avuto giusto il tempo, pochi secondi, per rispondere e ho detto di no. Ma bisogna finirla di parlare in politichese. Una ricandidatura di Bassolino sarebbe sbagliata. Se dovessi rimanere segretario del partito dirò di no, vorrei che gli altri esprimessero la loro idea con la stessa chiarezza. Il rinnovamento con l’entusiasmo dei rinnovati io non l’ho mai visto». Ma lo scontro a distanza anima la polemica all’interno del Pd campano. «Il congresso non può ridursi ad un referendum interno al Pd campano sull’operato di Bassolino e per certi versi delle Iervolino – afferma il consigliere regionale Pietro Mastranzo -. Siamo tutti consapevoli che la stagione dei sindaci e dei governatori ha fatto il suo tempo e che, nel bene e nel male, una fase di governo del centrosinistra in Regione e al Comune di Napoli si va concludendo e che attiene alla responsabilità del governatore mostrare di voler praticare quel rinnovamento spesso predicato concordando democraticamente con i partiti della coalizione e con i consiglieri quei provvedimenti da approvare per provare a vincere le prossime consultazioni elettorali; cosi come la Iervolino, con le stesse modalità, dovrebbe definire un nuovo patto di fine consiliatura per recuperare la fiducia dei napoletani ed allargare il consenso elettorale». E ancora: «Lo stesso senso di responsabilità va chiesto pure al segretario nazionale Franceschini il quale invece di contrastare il governo Berlusconi sulle questioni della Campania e del Mezzogiorno, si avventura nelle questioni napoletane solo per difendere qualche suo candidato, alle elezioni o al congresso». Anche perché, è la posizione di Mastranzo, «pur nella diversità delle opinioni e delle proposte per noi bindiani il congresso rappresenta un grande momento di confronto dentro al partito e nelle diverse forme della società per eleggere una nuova classe dirigente del Pd e proporre un progetto politico chiaro, credibile e condiviso con gli alleati per contrastare il governo Berlusconi che ha tradito il consenso preso in Campania favorendo gli interessi leghisti». (di Mario Pepe da il Roma)
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1 commento:
QUALCUNO CHE COMUNQUE PORTI VOTI PURE PERO SARA NECESSARIO. VEDI EUROPEE ULIME. CALMA. MOLTA CALMA..
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