L’imprenditore Giovanni Pedata, camiciaio napoletano, ha pensato di mettere un annuncio su due siti online, alla ricerca di un commesso. «Per prossima apertura shoow room di camiceria su misura - recita l'inserzione - a piazza dei Martiri a Napoli, ricerchiamo commesso venditore di bella presenza gay, per prendere misure ai nostri clienti, richiesta ottima padronanza di linguaggio, spiccata loquacità e spigliatezza, no perditempo e massima serietà info al 392..». Si è scatenata una bagarre che ha coinvolto lui, le organizzazioni omosessuali della città e persino i sindacati. «Il fatto che ci sia un imprenditore che assume è una buona notizia soprattutto di questi tempi — commenta Lina Lucci, segretario generale Cisl Campania — L’orientamento sessuale non può essere un elemento discriminatorio in nessuna situazione, questo tuttavia mi pare un caso limite. Molto più preoccupante è la diffusione di discriminazioni sul lavoro verso le donne, gli immigrati e, in alcuni settori pubblici nel nord, verso chi viene dal sud del Paese». Dello stesso parere Michele Gravano, segretario regionale Cgil: «È sempre un bene soprattutto in questo periodo la creazione di nuovi posti di lavoro, ma bisogna assumere valutando solo la capacità delle persone a svolgere un determinato lavoro, sarebbe discriminante scegliere in base all’identità sessuale », conclude.
«Io, che ho avuto più di mille donne, vi spiego perché voglio un commesso gay»
Lettera dell'imprenditore Pedata che cerca dipendenti omosessuali. La replica del direttore del «Corriere»
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