domenica 18 ottobre 2009
La commissione fa acqua da tutte le parti…
Vico Equense - Il Comune era pronto ad uscire dalla Gori, sostenendo la necessità di tornare alla gestione pubblica, visto i costi salati delle bollette. La Gori Spa ha avviato la propria attività nell'ottobre del 2002 in seguito all'attuazione della Legge 36/94, nota come "Legge Galli", che prevede l'affidamento del servizio idrico integrato ad un unico gestore in ciascun Ambito Territoriale Ottimale. L'ATO, denominato "Sarnese Vesuviano", comprende 76 Comuni situati nel territorio della Penisola Sorrentina e Isola di Capri, nell'area del Vesuvio (interno e costiero), nell'area dei Monti Lattari e nel bacino idrografico del fiume Sarno. L’anno scorso, fu presentato, in consiglio comunale, un documento, sottoscritto da centro destra e centro sinistra, che sottolineava le inefficienze di questa società e i costi esorbitanti delle bollette recapitate ai cittadini. Nel documento si parlava di esternalizzazione di servizi, di assunzioni indiscriminate di personale e di consulenze esterne. In particolare, per quanto riguarda il nostro Comune, si evidenziava che il livello di efficienza si era notevolmente ridotto a causa della soppressione dello storico ufficio-sportello, e del ridimensionamento della squadra operativa locale addetta alla gestione del territorio comunale. Pertanto i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza sottoscrittori del documento sostenevano che la GORI non avesse operato in base ai criteri fissati dalla normativa in materia, e quindi non sia corrispondente agli interessi generali della collettività. La risorsa idrica non può essere gestita secondo l’ottica del profitto economico e delle leggi di mercato – continuava il documento – vada rivista tutta la filosofia e la logica che fin qui ha portato alla privatizzazione della gestione di una fondamentale risorsa pubblica. Per studiare la questione si decise di formare una commissione ad hoc. Composta di sei membri, tre di maggioranza e tre di opposizione, la presidenza fu assegnata al consigliere Armando De Rosa. “Meno costi, più servizi. Questo ci avevano promesso. Invece i servizi sono peggiorati ed i costi aumentati. Le bollette dell’acqua addirittura triplicate. A cosa è servita questa privatizzazione che ha portato alla nascita di Gori?” Questo l’interrogativo a cui De Rosa voleva dare una risposta. Martedì scorso, però, vista l’impossibilità di riunire la commissione, per le continue assenze di maggioranza e minoranza, l’ex assessore regionale si è dimesso.
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