domenica 18 ottobre 2009

Pd, anche la moglie del boss D´Alessandro tra i tesserati

Castellammare di Stabia - Il neo commissario del Pd, Paolo Persico, fa sapere di aver consegnato in Questura (alla squadra mobile) l´anagrafe degli iscritti al Pd. In settimana dunque partiranno le verifiche: nome, cognome, data di nascita e, soprattutto, fedina penale, ma anche le segnalazioni circa frequentazioni di pregiudicati. Tra i nomi che le forze dell’ordine segneranno in rosso, inevitabilmente, ci sarà anche quello di Carolina Mosca. A settembre del 2008, anche lei, figlia del boss di Scanzano Sergio Mosca e moglie del capoclan Pasquale D’Alessandro. Qualcuno - come riporta il quotidiano Metropolis - notò la sua presenza all’interno della sede di Corso Vittorio Emanuele (foto). Quel qualcuno avvisò la dirigente locale del partito, Annapaola Mormone. E quest’ultima, a febbraio, cinque mesi dopo la chiusura del tesseramento, sei giorni dopo il delitto Tommasino, prese carta e penna e scrisse ad Enrico Morando, già all’epoca commissario della federazione napoletana del Pd. Una nota per avvisarlo che nel Pd stabiese c’era anche la moglie del boss. Sta di fatto che da Napoli non arrivò nessun cenno. Due giorni dopo, l’11 febbraio, la Mormone scrisse di nuovo al segretario provinciale. Lo avvisò che la sua preoccupazione non faceva che aumentare dato che il papà di Carolina Mosca, Sergio, era stato arrestato nuovamente. Risposte? Zero. Ancora in questi giorni, nè Nicolais, nè Morando hanno detto che da Castellammare erano stati avvisati di tenere gli occhi ben aperti per il tesseramento. “Oggi - dichiara Annapaola Mormone - credo che sia inaccettabile che la responsabilità ricada tutta sul gruppo dirigente di Castellammare. Chi piange, chi è indignato, chi dice che non sapeva niente...”. Anche a Napoli, invece, qualcuno sapeva che nel circolo stabiese non tutto filava liscio: “Sì. C’è stata una sottovalutazione che investe non solo il partito stabiese. Certo: anch’io sono stata zitta. Del caso non ho ritenuto di parlarne con altri. Ma per questo voglio assumermi la mia parte di responsabilità. Quindi, mi autosospendo dal Pd. Non correrò per le primarie di domenica prossima (la Mormone era candidata nella lista regionale ‘Per la Campania con Amendola’, ndr). Anzi: io credo che a Castellammare non si possano fare le elezioni, non c’è la serenità giusta per celebrarle”.

Sicignano: “Ora Berlusconi e Maroni vengano a Castellammare”

Castellammare di Stabia - Nuova bufera nel PD stabiese. Dopo l’omicidio del consigliere del Pd Luigi Tommasino, la scoperta che almeno uno dei Killer era iscritto al Pd, ora la nuova denuncia di Metropolis: “la moglie del boss Pasquale D’Alessandro aveva la tessera del PD”. Interviene Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania. «La vicenda è gravissima – spiega – anche per chi milita in un partito avverso. Oramai anche chi come me e tanti altri amici – aggiunge Sicignano – rappresentano la parte sana della politica locale, al di là degli schieramenti, fanno fatica ad andare avanti. Anche chi come me da tre anni si è schierato contro la camorra, subendo anche alcune intimidazioni e minacce (su cui sta ancora indagando la Procura di Torre Annunziata), e che ha proposto una legge regionale antiracket, che ora è all’esame della Commissione regionale anticamorra, fa fatica a continuare nel proprio impegno politico. A questo punto chiediamo che il Presidente Berlusconi, o il Ministro dell’Interno, vengano in città per motivare le forze buone della città e della politica»

Pd, il germe della questione morale

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