Processo breve

Procuratori e presidenti di tribunale saranno ascoltati dal Csm sull'impatto che il ddl sul processo breve avrà sui procedimenti pendenti. Si tratta dei capi delle principali sedi giudiziarie: Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, Venezia e Reggio Calabria. L'iniziativa è della Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli che si prepara a dare un parere sul provvedimento anche sulla base di questa indagine. L'appuntamento è previsto per il 24 novembre. Il Pd dice un doppio «no». Al processo breve e all'ipotesi di un lodo Alfano bis. Pierluigi Bersani dichiara che il suo partito è disponibile a parlare di riforma della giustizia. Il problema, afferma, è che «stiamo sempre sui problemi suoi (e cioè di Berlusconi, ndr), e mai sui nostri, cioè sui problemi degli italiani». «Questo non è accettabile», sottolinea il segretario del Pd. Per questo, aggiunge, «invitiamo la maggioranza a ritirare il ddl» sul processo breve». Diego Marmo, procuratore capo del tribunale di Torre Annunziata sfoga la sua rabbia - sul quotidiano Metropolis - nel commentare il disegno di legge. “Ogni pm in questo tribunale conta circa 1400 procedimenti già incardinati. E sono tutti a rischio. Reati che vanno dalla truffa al delitto contro la pubblica amministrazione, dalla bancarotta ai reati contro il patrimonio. Allarga le braccia, Marmo, scuote la testa e parla di una frana incombente…”.