lunedì 12 luglio 2010

Bocchino, nuovo affondo “Dopo Sica tocca a Cosentino”

Regione Campania - L´inchiesta è solo agli inizi, ma nel centrodestra tira già aria di scontro finale. Intorno all´indagine che delinea trame oscure e complotti a colpi di dossier diffamatori contro il governatore Stefano Caldoro, si sta consumando la battaglia decisiva fra le diverse anime del Pdl campano. La resa dei conti chiama in causa i due big del partito: il coordinatore regionale Nicola Cosentino e il deputato Italo Bocchino. In questo contesto, le dimissioni dalla giunta regionale rassegnate ieri pomeriggio dall´assessore Ernesto Sica, indagato dai magistrati romani e indicato nelle intercettazioni come coinvolto nel piano di delegittimazione contro Caldoro, sembrano solo il primo atto di una partita che è appena entrata nella sua fase cruciale. Afferma Bocchino: «Chi è questo Sica? Perché è entrato in giunta? Non l´avevamo mai visto prima. È diventato assessore in modo misterioso, poi abbiamo capito dalle indagini quale fosse il suo ruolo. Adesso si è dimesso ma anche Cosentino deve farsi da parte. Non può rappresentare il Pdl», sottolinea il parlamentare che è anche l´uomo più vicino al presidente della Camera Gianfranco Fini. Ma contro Bocchino si scagliano altri pezzi da novanta del Pdl campano. Come Edmondo Cirielli, presidente della Provincia di Salerno, che parla di «sciacallaggio politico» e aggiunge: «Bocchino spara contro Verdini (coordinatore nazionale del Pdl, indagato a Roma n.d.r.) e Cosentino ma mira a Berlusconi e al Pdl. Persino Caldoro, reo di non aver obbedito al suo diktat, diventa un bersaglio pur di delegittimare il Pdl. Se avesse un minimo di coerenza, si dovrebbe dimettere e se volessimo essere il partito serio di cui lui tanto parla dovremmo espellere chi gode e approfitta delle difficoltà di nostri esponenti per costituirsi una credibilità che tra la gente non ha mai avuto». Attacca Bocchino anche il deputato Amedeo Laboccetta: «È chiaro a tutti che vuole destabilizzare il partito, ma stia certo che l´operazione non gli riuscirà». Critiche che l´ex vicecapogruppo alla Camera del Pdl restituisce al mittente: «Mi pare evidente – replica Bocchino – che ci sono due scuole di pensiero. C´è chi, come me, dice che devono andar via persone come Sica e Cosentino e chi vuole che sia io a farmi da parte. Ma la mia è una battaglia per la legalità, gli elettori del Pdl sapranno scegliere da che parte stare». Marcello Taglialatela, uno degli assessori di Caldoro, commenta la vicenda che ha coinvolto l´ormai ex collega di giunta con parole severe: «L´episodio che riguarda Ernesto Sica dimostra che il soggetto non ha spessore, e con questo intendo la prudenza e la capacità di distinguere gli aspetti personali da quelli politici. Però leggendo i comunicati di sostegno a Caldoro diffusi da Generazione Italia (l´area che fa riferimento a Bocchino n.d.r.) mi chiedo se si tratti delle stesse persone che per un mese e mezzo hanno lanciato contro la giunta critiche prevalentemente strumentali». Ma con il Pdl così profondamente lacerato, il governo regionale rischia di finire bersagliato dal fuoco amico. Taglialatela non è d´accordo e assicura che «il futuro della giunta è solo nelle mani di Caldoro, degli assessori e dei consiglieri. Certo, dà fastidio vedere tanti avvoltoi in giro. Hanno diversi colori, diverse razze. Ma sempre avvoltoi sono». E Cosentino? Secondo Taglialatela «è la prima vittima di questa storia. Da quando è stato investito dalla tempesta mediatica (in occasione della richiesta d´arresto per concorso in associazione camorristica presentata dalla Procura n.d.r.) ha dimostrato grande sangue freddo. Se deve lasciare? Dalle telefonate mi sembra emergano errori veniali. E comunque non è questo il momento per prendere decisioni – lo dico per evitare che a vincere siano gli avvoltoi». Non è d´accordo, naturalmente, Italo Bocchino: «Avvoltoi? Non scherziamo, qui c´era in giunta chi faceva dossier illeciti. Ora serve un coordinatore regionale che sia rappresentativo di tutti. Berlusconi, quando i nodi vengono al pettine, sa sempre come scioglierli e sono convinto che scioglierà anche questo. Caldoro era limitato dalla presenza di Cosentino. Quando il coordinatore avrà fatto un passo indietro, il governatore sarà ancora più forte». (di Dario Del Porto da la Repubblica Napoli)

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