lunedì 26 luglio 2010

Ruspe e proteste

Gragnano - Mura delle città tappezzate di manifesti, riunioni tra rappresentanti dei comitati, inviti ufficiali a sindaci e amministratori: così il popolo antiruspe dell’area sud di Napoli si prepara alla grossa manifestazione in programma mercoledì mattina. I membri dei comitati e delle associazioni si recheranno nel capoluogo partenopeo per occupare la stanza del presidente della Regione Stefano Caldoro. L’obiettivo? Manifestare per il diritto alla casa e chiedere al mondo della politica una legge che blocchi l’intervento delle ruspe almeno per quanto riguarda gli abusi di necessità. «I primi cittadini devono esprimere solidarietà alle tante famiglie che stanno vivendo un dramma umano e sociale – afferma Domenico Elefante, portavoce dei comitati -, anche perchè nell’area stabiese, sorrentina e vesuviana, a differenza dei comuni a nord di Napoli e di Ischia dove continuano a essere verbalizzati 10 fabbricati al giorno abusivi, il fenomeno speculativo è molto ridotto». All’iniziativa di mercoledì parteciperanno i rappresentanti dei comuni di Agerola, Boscoreale, Boscotrecase, Casola di Napoli, Castellammare di Stabia, Cava de’ Tirreni, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Pimonte, Pompei, Santa Maria la Carità, Sant’Antonio Abate, Torre Annunziata, Torre del Greco e Vico Equense. «I sindaci – continua Elefante - devono avere la sensibilità necessaria a comprendere che gli abbattimenti avvengono senza alcun rispetto per la dignità della persona umana, disattendendo e violando il diritto alla casa sancito dalla Costituzione. Siamo ad ogni modo convinti che il contributo delle fasce tricolori possa essere determinante per dare voce e forza alla risoluzione del problema, alla pari dei sindaci dell’Aquilano che, con la loro partecipazione e determinazione mostrata alla recente manifestazione di Roma, hanno ottenuto attraverso la manovra finanziaria il blocco del pagamento delle tasse e la concessione di ulteriori fondi per la ricostruzione». E sono 260, secondo gli ultimi dati ufficiali, gli edifici da abbattere nei comuni della provincia sud di Napoli. In particolare, sono previste 36 demolizioni esecutive a Castellammare, 18 a Gragnano, 9 a Lettere, altri 12 a Sant’Antonio Abate, 19 a Vico Equense, 23 a Sorrento, 35 a Pompei. E ancora, 35 a Pompei, 24 a Santa Maria la Carità, 15 a Casola di Napoli, 32 a Torre Annunziata, 21 a Massalubrense e 5 a Pimonte. La lunga lista dei manufatti fuorilegge verrà esaminata nei prossimi giorni, ma per la maggior parte dei casi è stato già decretato l'abbattimento da parte dei magistrati. (Francesco Fusco il Mattino)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A Vico Equense gli scempi maggiori si stanno facendo con le licenze, non con gli abusi.
Si abbatta tutto quello che si deve abbattere, anche le cose fatte con le licenze facili di Telearredo.

Anonimo ha detto...

propongo di varare una petizione che reintegri il paese prima degli anni dello scempio edilizio : abbattiamo il Parco Schioppa ,l'imse,l'ex Hotel Cristallo, il Mary, l'Oriente,il mostro del Risanamento aequano, l'obbrobrio della ex Montedison...insomma quello che ha dato la stura alla distruzione di Vico Equense con la speculazione edilizia di costruttori e politicanti di quegli anni. Se non lo faranno gli uomini ci penserà la natura ...

Anonimo ha detto...

Si abbatta quel che c'è da abbattere!
Riprendetevi la dignità!