giovedì 22 luglio 2010

Pesca illegale sottocosta, sequestri a Santa Croce

Vico Equense - Pescava sottocosta sforando le acque della risorsa biologica del Banco di Santa Croce, la riserva di grande valore naturalistico ed archeologico che si estende a circa 300 metri al largo della costa che congiunge i territori di Vico Equense e Castellammare di Stabia. Sono stati i militari della guardia costiera coordinati dal comandante Demetrio Antonio Raffa della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia ad intercettare un peschereccio che violando i limiti del Banco di Santa Croce si stava dedicando alla pesca professionale a cianciolo sottocosta. Il peschereccio è stato scortato nel porto stabiese dove la guardia costiera ha provveduto al sequestro dell’intero pescato e dell’attrezzatura utilizzata per la pesca mentre al comandante dell’imbarcazione è stata comminata una sanzione amministrativa di 2mila euro. Il Banco di Santa Croce è una secca sopravvissuta al degrado marino popolata da una enorme varietà di specie animali e vegetali che conferiscono a questa piccola oasi colori subacquei tra i più belli del mediterraneo. La profondità del Banco di Santa Croce va da un minimo di 9 metri ad massimo di 45metri di fondale, sul fondo si trova una fantastica grotta naturale al cui interno è presente una fitta ed affascinante popolazione di “Paramuricea Clavata”, la sfolgorante gorgonia rossa. La base della secca raggiunge nel suo punto più profondo i 60 metri, profondità dove è possibile incontrare il “Corallium Rubrum”, il famoso corallo rosso già raro nell’intero mediterraneo. A 30 metri di profondità è invece possibile ammirare un insieme di “Paramuricea Clavata” e di “Gerardia Savaglia” raccolte in una meravigliosa aiuola attorno alla quale vagano polipi e saraghi. Il Banco di Santa Croce rappresenta un’oasi marina dove persistono inoltre intere famiglie di “Coris” e “Thalassoma” i tipici pesci azzurri del mediterraneo. «Il Banco di Santa Croce – afferma il Comandante Raffa – costituisce una risorsa biologica di grande valore, che possiede uno straordinario patrimonio artistico che va assolutamente preservato. È proprio su tali vincoli che i militari stanno conducendo le loro operazioni, che proseguiranno anche nei prossimi giorni, sottolineando il costante impegno nel reprimere ogni forma di attività illecita in materia di pesca, in un territorio di giurisdizione sottoposto a forti vincoli ambientali ed archeologici».(vinmar il Giornale di Napoli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

La secca denominata Banco di Santacroce si trova a 600 metri circa dalla costa ed è ampiamente nel territorio del Comune di Vico Equense. Quindi non è nè del Comune di Castellammare nè dello stabilimento balneare che si trova di fronte a tale secca. Questa secca è una risorsa del Comune di Vico Equense e a disposizione di tutti i cittadini che ne vogliano usufruire in modo lecito. A tal riguardo il consigliere Di Martino ha molto lavorato al fine di disciplinarne l'utilizzo.