Castellammare di Stabia - Minacce, intimidazioni e persecuzioni: in strada, via mail, via sms, sul social network «Facebook» e tramite una bambolina voodoo. Non si tratta del «solito» reato di stalking perpetrato dall’uomo geloso di turno nei confronti dell’ex moglie, ma di quella commessa da un padre nei confronti del figlio di 7 anni. Per questo un 31enne di Sorrento è stato condannato dalla «sezione per i minorenni e la famiglia» della Corte d’Appello di Napoli a quattro anni e due mesi di reclusione. Nella sentenza, emessa lunedì, si parla di una continua invasione del genitore nella sfera personale del bambino con possibili gravi ricadute a livello psicologico. La corte partenopea ha quindi attribuito a tali atteggiamenti una «valenza criminogena» condannando con fermezza il 31enne. Ed è un caso limite, uno dei pochissimi finora registrati di applicazione della legge entrata in vigore il 23 febbraio scorso per una vicenda che coinvolge un minore maschio. Il caso è stato seguito dall’avvocato Luigi Alfano, 35enne di Sant’Antonio Abate, coordinatore dello sportello antistalking nato nel 2009 a Sorrento. Ed è proprio a questo sportello che la madre del piccolo, una 26enne di Castellammare, si è rivolta alcuni mesi fa. Una brutta storia: l’uomo, pluripregiudicato con un passato fatto di tossicodipendenze e reati contro il patrimonio, aveva già trascorso in carcere diversi anni prima delle nozze. La nascita del figlio non lo ha responsabilizzato, e la donna, sfinita dagli atteggiamenti molesti e preoccupata per il bambino, ha chiesto e ottenuto il divorzio. Il 31enne non ha mandato giù la cosa, continuando a tormentare l’ex moglie chiedendole di tornare insieme e collezionando numerose denunce. Poco tempo dopo sono arrivati i provvedimenti restrittivi che hanno impedito al giovane di frequentare l’abitazione e i luoghi di lavoro dell’ex moglie a Castellammare. Per tutta risposta, l’uomo ha cambiato obiettivo, cominciando a molestare il piccolo: «utilizzandolo» come tramite per le richieste all’ex moglie e scaricando su quest’ultimo tutta la rabbia di un passato fatto di dipendenze, violenze e dipendenze. «Il piccolo ha subito per mesi continue intimidazioni verbali – ha spiegato Alfano – anche fuori da scuola. Ma non solo, poiché a un certo punto ha iniziato a ricevere diversi messaggi di testo sul cellulare che la madre gli aveva comprato ”per sicurezza”, un acquisto che gli si è rivolto contro, e si è accorto di continue intromissioni sul suo profilo di Facebook. Uno degli ultimi episodi di cui sono a conoscenza - continua Alfano - riguarda la spedizione a casa di madre e figlio di una bambola voodoo raffigurante il piccolo infilzata con degli spilloni». L’incubo è ormai terminato e la donna e il piccolo potranno voltare pagina, ma, come ha tenuto a sottolineare anche il legale abatese, «ci vorrà tempo affinché il bimbo dimentichi tutto». Da una recente statistica elaborata dal commissariato di polizia di stato di Castellammare, coordinato dal primo dirigente Luigi Petrillo e dal vicequestore Stefania Grasso, emerge che le denunce per stalking nell’area stabiese e dei Monti Lattari negli ultimi due mesi sono aumentate del 75% rispetto allo stesso periodo del 2009. Ieri altri due arresti: due giovani rispettivamente di Castellammare e Gragnano sono finiti in carcere per atti violenti e persecutori commessi nei confronti delle ex mogli. (Francesco Ferrigno il Mattino)
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