domenica 11 luglio 2010

Terremoto nel centrodestra Bocchino attacca Cosentino

Regione Campania - Ernesto Sica è ormai fuori dalla giunta, ma il termometro del Pdl segnala febbre a 40, fino alla aperta richiesta di Italo Bocchino, che è tornato a chiedere le dimissioni anche del sottosegretario Nicola Cosentino. Il quale ieri sera ha avuto un lungo colloquio con lo stesso Caldoro. I due hanno atteso insieme la mossa di Sica, al quale Caldoro aveva continuato a ribadire per tutta la giornata che aspettava le dimissioni e che, in caso contrario, avrebbe proceduta alla revoca dell´incarico. Sica ha nicchiato per tutto il giorno, poi ha fatto pervenire una lettera nella quale chiede un «doveroso chiarimento» con Caldoro e dichiara «la mia totale disponibilità a consegnare le dimissioni nonostante la mia estraneità ai fatti, che sono certo di poter dimostrare in sede giudiziaria». Attorno al caso Sica però il centrodestra è quasi esploso in mille rivoli, specchio del dualismo Caldoro-Cosentino nel quale il partito è ripiombato. «Incondizionata e fraterna solidarietà» arriva a Caldoro da Mario Landolfi, vicecoordinatore regionale del Pdl, che tenta di isolare Berlusconi da Sica, «la cui nomina nella giunta regionale non mi pare possa essere attribuita al livello nazionale». C´è chi grida al complotto contro la destra. «Il Pdl – dice il deputato Amedeo Laboccetta – non ha perso in Campania negli ultimi anni una sola elezione. Ed ecco che spunta uno schizzo di fango per rallentarne la marcia vincente verso il Comune di Napoli». Parla di ostacoli e lobbies anche Gennaro Salvatore, leader del Nuovo Psi caldoriano, ma almeno si accorge che «queste prendono corpo non solo e soltanto negli ambienti politici avversari». C´è chi, pur dando solidarietà a Caldoro, ne approfitta per ricordare che la giunta Caldoro non gli è mai piaciuta. È il caso di Cosimo Sibilia, presidente della provincia di Avellino, vicino a Cosentino: «Le scelte del governatore e del vertice campano del Pdl non hanno per nulla tenuto in considerazione il criterio territoriale per la nomina degli assessori regionali». Gli si accoda Gennaro Coronella: «Chi ha scelto Sica?». Un ministro, Gianfranco Rotondi, minimizza: «Presumo che Caldoro si stia facendo le più matte risate su questa goffa parodia di intrigo “erotico-politico”. Una vicenda sgradevole, da prendere con distacco e ironia». Sorride anche Fulvio Martusciello, capogruppo regionale: «Uno scenario a metà tra un film di Fantozzi e una spy-story di quart´ordine. Caldoro può proseguire sulla via del rinnovamento». Non ride affatto un altro sottosegretario, Pasquale Viespoli: «Le dimissioni di Sica sono gesto necessario, ma non sufficiente. Credo che il presidente Berlusconi debba convocare quanto prima l´Ufficio politico per affrontare complessivamente la questione Campania». Chi va al sodo è Italo Bocchino: «Berlusconi, che ha voluto Sica assessore per amicizia personale, deve chiedergli immediate dimissioni, così come è opportuno un passo indietro da parte di Cosentino, anche lui attivo nell´operazione di distruzione dell´immagine dell´attuale governatore». Contraerea da parte di Maurizio Iapicca, coordiatore cittadino: «È stato un indegno tentativo di infangare una persona perbene. Tutto ciò non può assolutamente essere addebitato all´onorevole Cosentino».(di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)

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