La denuncia del Wwf: posti auto a Marina della Lobra in una zona verde protetta
Massa Lubrense - Non bastava il mare, tanto per cambiare, «così così». Un uliveto sarebbe stato distrutto per far posto alle auto, in zona Parco Marino e quindi protetta. Lo denuncia, mostrando scatti satellitari e non, il Wwf Penisola Sorrentina. Lo scempio si sarebbe consumato a Marina della Lobra, Massa Lubrense. Complice, spiegano i volontari, «la disposizione prefettizia che puntualmente ogni anno rende possibile reperire spazi all’interno di giardini, fondi agricoli ed uliveti per “sopperire” alla mancanza di parcheggi, nel periodo estivo insufficienti». Unica condizione necessaria e obbligatoria per la realizzazione di parcheggi temporanei sarebbe che «non si modifichi in alcun modo lo stato dei luoghi e la destinazione d’uso dell’area». Ma spesso succede anche che «non ci si fa scrupoli a trasformare definitivamente un’area che, a ben vedere, non avrebbe potuto accogliere veicoli per mancanza di spazio o di una comoda via di accesso - aggiunge il Wwf -. Spesso si inizia con l’ottenere l’autorizzazione provvisoria nei mesi estivi per poi vedersela rinnovare di semestre in semestre, o di anno in anno, fino a divenire inspiegabilmente definitiva. In alcuni casi gli alberi vengono eliminati un po’ alla volta e dopo anni è difficile dimostrare che in quello sterile fondo un tempo vi fosse un rigoglioso agrumeto». Tra le aree agricole già utilizzate oppure trasformate per ospitare le auto il Wwf cita ad esempio la vasta area dell’uliveto della Pignatella nel Comune di Sorrento, che appunto, in estate si trasforma in un parcheggio per decine di veicoli e in inverno, dopo aver arato e concimato il suolo, torna ad essere un uliveto produttivo. Ma qui almeno non vi sarebbero stati abbattimenti. Quindi il Wwf cita il maxiparcheggio in costruzione in via delle Rose nel comune di Piano di Sorrento, in zona territoriale 2 del Put, che serve Villa Fondi, storia diversa. Con una lettera inviata alla Procura di Torre e alla soprintendenza, al Corpo Forestale e polizia di Massa Lubrense i volontari hanno quindi chiesto verifiche a Marina della Lobra segnalando «lo sbancamento di terreno e il taglio di alberi di ulivo per la realizzazione di un varco e di un tracciato carrabile di accesso ad un terreno agricolo», quindi «la distruzione di grossa parte dell’uliveto preesistente ed un sostanziale cambio di destinazione d’uso del terreno agricolo utilizzato come parcheggio autovetture». Un tempo piccolo gioiello e borgo di pescatori, oggi la Marina della Lobra si presenta congestionata di barche, resta un visibile scolo a mare di acque in teoria bianche, la scogliera sul mare spesso non balneabile (altalenanti le analisi Arpac) è oggetto di modifiche e lavori. Sembrano diminuiti di numero, visibilmente, i turisti americani che un tempo mangiavano o prendevano un aperitivo da queste parti. La capitaneria colleziona segnalazioni di mare sporcato da privati. L’altra sera chi era alla Marina magari si sarà imbattuto in una coppia statunitense, brillo e allegro lui, imbestialita lei, che discutevano animatamente sull’opportunità di lasciare la costiera per andare a spendere altrettanto a Venezia o a Roma. Non questo piccolo gioiello abbrutito: tutta la Costiera, con la città di Napoli, sembrano preferire la deriva di un turismo autoctono, di consumo e autoreferenziale, che non bada troppo alla qualità della vita. (Luca Marconi il Corriere del Mezzogiorno)
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