lunedì 3 gennaio 2011

Bracconaggio, specie protette sulle tavole di Natale

Sorrento - Delitti di gola sulle tavole imbandite per le festività natalizie e capodanno con un giro di affari che ha coinvolto ancora una volta gli instancabili bracconieri che incuranti delle denunce e dei sequestri perpetrati dalle forze dell’ordine hanno foraggiato trattorie e ristoranti fuori mano del centro cittadino. Dopo avere riconquistato le casseforti scovate nel blitz del 22 novembre scorso che aveva visto guardie venatorie, volontari del wwf, corpo forestale dello Stato di Castellammare di Stabia, rastrellare le colline della penisola sorrentina fino a giungere a Monte Comune, zona alta del versante del Monte Faito, i bracconieri si sono messi nuovamente all’opera cacciando numerose specie di uccelli destinati in seguito ai menù sottobanco di ristoratori senza scrupoli. A distanza di meno di un mese i cacciatori di frodo hanno nuovamente preso possesso delle casseforti, veri e propri bunker in ferro ed acciaio scavati nelle rocce calcaree delle montagne ed utilizzate come nascondiglio per fonofili, cartucce, armi da fuoco e quant’altro possa essere utile per aprire già dalle prime luci dell’alba il fuoco sulle schiere di uccelli di passaggio. A farla da padrona, si fa per dire, la vasta famiglia dei volatili appartenenti alla specie dei tordi accuratamente preparati in piatti particolari e ricercati anche da turisti durante il periodo delle festività natalizie. Con un costo che si aggira tra i 50 ed i 70 euro, solo in determinate trattorie di campagna, si può gustare una sorta di spiedino composto da 5-6 tordi precedentemente spennati e tenuti in acqua fredda per alcune ore e successivamente lessati, cosparsi di sale e legati tra di loro tramite i becchi con rametti di foglie odorose come mirto ed alloro. Il tutto in un giro di affari che si erge sulla morte crudele ed inutile di centinaia di uccelli che vengono finiti dai bracconieri schiacciando la testa sotto i pesanti stivali o destinati a lunghe agonie dopo essere rimasti intrappolati, o meglio impiccati, nei fili di nailon predisposti dai cacciatori di frodo. Un fenomeno di assoluta brutalità al quale si contrappongono i soli volontari del wwf penisola sorrentina in una battaglia impari che li vede in sottonumero contro un esercito di cacciatori che quasi sbeffeggiati dai blitz della forestale riprendono immediatamente il possesso dei territori destinati alla caccia di frodo disseminando terreni e sentieri di micidiali trappole. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il sig.re che ha scritto l'articolo non sa niente del modo venatorio e di quello che è successo durante i sopralluoghi dove erano posizionati i richiami.
In primo il commercio di selvaggina, quella cacciabile è consentito, i ristoranti devono tenere apposite autorizzazione a cucinare la selvaggina cacciabile. Questa usanza non è applicata al meridione, mente è usata al nord.
Tutto ciò perche da non, al sud, i migratori transitano con un rapporto di 1/3 rispetto al nord.
Esistono le zone di svernamento, ma sono tutte diventate dei parchi dove non è possibile cacciare.
Pertando non esiste selvaggina e non esiste bracconaggio sui monti della penisola sorrentina.
Il secondo punto, quello dei buncher, sono nella sola immagginazione del giornalista che ha scritto l'articolo.
Qualche baracconiero negli anni passati ha posto il cosi' detto fonofilo, richiamo degli uccelli, questi richiami sono sati dismessi direttamente dai cacciatori. I bracconieri per contrastare questo fatto hanno creato delle piccole cassaforte in ferro per evitare di farli eliminare dai cacciatori, dette cassaforte, comunque, sono sate manomesse dai cacciatori che hanno fatto in modo che non potessero essere più aperte e fatte funzionare. Gli aggenti della forestale hanno trovato delle cassaforte che da un decennio venivano poste dai bracconieri e sabotate dai cacciatori.
Dite la verità che nessuna di queste cassaforti era funzionale?
Il controllo del territorio è fatto dai cacciatori QUELLI CON LA "C" grande che intervengono nei confronti del bracconaggio e nei confronti della lotta contro gli incendi in maniera anonima e senza nessino onore di gloria, al solo scopo di salvaguardare l'ambiente e la propria passione.
Cosa ben diversa da parte degli ambientalisti che stanno la a sfruttare ogni minima occasione per ottenere finanziamenti dai vari organi.
Correggete il vostro articolo e smettete diffamare la penisola sorrentina in quanto è risaputo che è costituita da brave persone rispettose delle Leggi.
La foto dell'articolo non è vera, sono sati messe apposditamente trappole e uccelli accostati, questa foto è vecchia di anni e fa parte vecchi articoli presenti su vari siti anti bracconaggio.
Un Cacciatore amante della natura e della caccia.