Martedì 20 settembre ore 17, all’Istituto Italiano di studi filosofici di Napoli si terrà il primo incontro di manifesto a sinistra
Gli estensori del "manifesto a sinistra", reso pubblico lo scorso luglio, tornano a manifestare la loro più profonda preoccupazione per il declino verso il quale il nostro Paese sta inesorabilmente marciando, avvilito dagli effetti di una grave crisi internazionale ma più ancora dall´assenza di una manovra economica corrispondente alla gravità di quella crisi e dalla conclamata incapacità del governo e dei partiti che lo compongono ad andare oltre la difesa delle corporazioni e degli interessi particolari che in quella maggioranza si sono annidati. L´immagine che il governo e la maggioranza (oltre che lo scomposto gruppo di eterogenei e inqualificabili sostenitori che sono andati in loro soccorso) hanno dato di sé soprattutto in quest´ultima convulsa fase, divenuta oggetto di sberleffo da parte degli stessi esponenti del governo, comporta alcune conseguenti considerazioni che non lasciano purtroppo spazio alcuno a valutazioni positive: e cioè, che l´attuale governo è incapace di presentare una manovra in grado di rispondere alle esigenze di contenimento della spesa pubblica e di equità che l´Italia richiede,incapace di preparare un futuro dignitoso per milioni di giovani, di assicurare prospettive di crescita al Mezzogiorno, di giustizia sociale per i tanti emarginati.
Gli estensori del "manifesto a sinistra" esprimono dunque la motivata preoccupazione per una possibile, inarrestabile deriva della nostra nazione verso sbocchi economici, sociali, politici, culturali che riducono l´Italia al rango di uno Stato irrilevante, nel quale si corre il rischio che diventino ancora più grandi i privilegi di chi già detiene la maggiore ricchezza del Paese, che aumenti a dismisura il numero dei poveri e degli emarginati, che le ingiustizie sociali raggiungano limiti intollerabili, che la stessa intelligenza collettiva e la capacità di reazione degli italiani vengano mortificate e frustrate. "Salviamo l´Italia" è dunque l´appello che i firmatari rivolgono alla società intera e ancor più ai partiti di opposizione perché, di fronte alla situazione denunciata, assumano responsabilità che siano all´altezza della sua gravità. Si tratta di decidere se confermare un´opinione già largamente diffusa che non vi sia più nulla da fare, che le forze politiche, tutte le forze politiche, siano incapaci di dare risposte ai drammatici problemi del presente e del futuro, ovvero di avviare un´iniziativa che dia il senso di una nuova consapevolezza , di un´inversione di tendenza. L´appello nasce dalla convinzione che i partiti di opposizione non possano (e non debbano) più rimanere prigionieri dei loro tatticismi. E´ inaccettabile che al momento non vi sia all´attenzione del Parlamento una proposta di manovra finanziaria compiuta e alternativa, che rappresenti la volontà dei partiti di opposizione di presentarsi al Paese come le forze che sanno andare oltre il loro ristretto interesse e sanno trovare intenti e proposte convergenti per salvare il Paese dal baratro.
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