domenica 13 gennaio 2013

Palazzetto, squadre discriminate

Il calcio a 5 escluso dalla struttura comunale. L’accusa: «Quello sport danneggia il campo» 

Fonte: Giuseppe Buonocore da Metropolis 

Vico Equense - L’associazione può gestire il palazzetto dello sport, ma la squadra di calcio a 5 femminile non può giocare nella struttura. «Dicono che sia una disciplina che potrebbe danneggiare il campo di gioco». A differenza di pallavolo e basket. L’amarezza di Tina Acone, giocatrice professionista di futsal e capitano della società «Casali d’Equa» che milita in serie C2, è tanta. Perché lei e le compagne di squadra si vedono negato «un diritto» e sono costrette a dover allenarsi ad Arola. Il caso scoppia all’improvviso e promette scintille. Pomo della discordia è l’utilizzo del palazzetto dello sport di Vico Equense. Una struttura voluta fortemente dall’amministrazione comunale che ha sempre cercato di rivolgere particolare attenzione alle attività sportive: la recente ristrutturazione dell’impianto va proprio in questa direzione. Il complesso sportivo di via Madonnelle, concesso in gestione all’associazione sportiva «Casali d’Equa», che «propone» numerose attività sportive tra cui la pallavolo, però è al centro delle polemiche. Il calcio a 5 è ritenuto uno sport inadeguato alle condizioni della struttura e che quindi non è praticabile all’interno del palazzetto. Per questo motivo le giocatrici della società «Casali d’Equa» sono costrette ad allenarsi presso il campetto della scuola media statale della frazione di Moiano, «Caulino», campo tra l’altro dotato di un manto erboso artificiale e quindi non idoneo alla pratica sportiva del futsal.

Tutto ciò mentre le partite di campionato vengono disputate presso il campetto sportivo di Arola, nei pressi dell’agriturismo «La Chiana». «Il primo cittadino Gennaro Cinque - afferma Tina Acone, capitano della squadra femminile - aveva fissato con me un appuntamento presso il suo ufficio, al quale però non si è presentato; inoltre più volte è stato invitato dalle mie compagne di squadra al campo di allenamento per chiarire la delicata questione, ma nessuno l’ha visto. Questo sport è in rapida diffusione in tutt’Italia, sono tantissime le società che negli ultimi anni hanno dato vita a delle meravigliose realtà sportive, offrendo in questo modo la possibilità a ragazzi e ragazze di dedicarsi anima e corpo al calcio a 5. Noi non vogliamo assolutamente creare disagio, tanto meno denunciare la situazioni alle autorità competenti, ma esigiamo rispetto e collaborazione reciproca; si tratta si mancanza di attenzione, stiamo parlando pur sempre di pari opportunità. Lo sport è una pura funzione sociale, in grado di forgiare un meraviglioso spirito di gruppo e l’amministrazione comunale di Vico Equense deve assolutamente incentivarlo a favore dei giovani». Le parole di Tina Acone rappresentano il disagio di numerosissimi ragazzi che, pur di praticare lo sport amato, sono costretti a macinare chilometri, ad affrontare troppe difficoltà. Il palazzetto dello sport di via Madonnelle, deve assolutamente garantire lo svolgimento delle attività sportive richieste dai cittadini; l’amministrazione comunale dovrà intervenire al più presto, per studiare la strategia necessaria per il raggiungimento di tale obiettivo. Il delicato problema non riguarda, purtroppo, solo il Comune di Vico Equense. Basta guardare a Sorrento che può vantarsi di una squadra femminile di calcio a 5 importante, la «Real Sorrento», che milita in serie A. Nonostante il blasone della massima serie, a causa dell’inadeguatezza degli impianti sportivi locali, la società sorrentina è da tempo costretta a disputare gli incontri ufficiali di campionato presso il centro polisportivo «Gymnasium» di Scafati. Sport e politica, politica e sport: in penisola sorrentina per gli impianti la questione è ormai «vecchia». C’è anche il campo Italia di Sorrento fra le tante strutture inadeguate e su cui si sono consumate promesse disattese in misura clamorosa da parte degli amministratori che si sono succeduti alla guida dell’esecutivo comunale nel corso degli anni. Il sindaco di Sorrento, Cuomo, garantì massimo impegno per l’avvio dei lavori, finora però di evoluzioni non ce ne sono state.

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