Fonte: Alessandra Staiano da Metropolis
Vico Equense - Le ruspe contro il «mattone selvaggio» continuano senza
sosta il loro lavoro. Stamattina arriveranno a Moiano, la
frazione collinare più alta del comune in penisola sorrentina.
Proprio immersa nel verde dei tornanti che portano
al monte Faito - in via Montariello per la precisione - c’è
la villetta completamente abusiva di Francesco D’Urso, 35
anni, che in quella casa ci vive insieme alla famiglia. Ma,
soprattutto, insieme a sua mamma e a sua figlia, entrambe
disabili. E’ proprio questo particolare a rendere ancora più
drammatica per la famiglia D’Urso la demolizione della
casa.
Questa, la condizione che ha fatto scattare una vera e propria
catena di solidarietà nei confronti di questa famiglia
con azioni di protesta annunciate, fin da ieri, attraverso il
popolare social network Facebook. Scene che si sono viste
appena martedì scorso nella vicina Gragnano, quando è
stata abbattuta la villetta di un’altra famiglia: marito contadino
e tre figli, l’ultima di appena 40 giorni. Anche lì,
proteste e addirittura una fiaccolata di protesta andata in
scena la sera prima con tanto di comitati anti-abbattimenti. Ma le proteste non hanno fermato le ruspe.
Anche a Vico, con tutta probabilità, il copione si ripeterà
uguale. Perché assai simile, del resto, è la storia degli abusi
edilizi che si sono consumati negli ultimi vent’anni in tutta
la provincia di Napoli, anche e soprattutto nelle zone più
tutelate dal punto di vista paesaggistico quale, appunto, la
penisola sorrentina. In questo caso i primi abusi segnalati
risalgono a nove anni fa.
Nel 2004 la famiglia aveva ricevuto
la prima ordinanza di demolizione e ripristino dello stato
dei luoghi: entro poche settimane i due piani, all’epoca ancora
allo stato grezzo, sarebbero dovuti venire giù. Ordine
che, però, non è stato affatto rispettato. Tutt’altro.
Dall’edificio rustico che era all’inizio, il fabbricato si è
trasformato in un’abitazione vera e propria. Nonostante il
ripetersi di sopralluoghi e verifiche dei vigili urbani e dei
tecnici del Comune, quell’abuso edilizio è di fatto cresciuto.
Intanto la battaglia legale ingaggiata su quel fabbricato ha
visto la famiglia D’Urso perdere.
Fino all’ordine della Procura Generale della Repubblica
presso la Corte d’Appello di Napoli: definitivamente giù
la costruzione di Moiano. Così come già successo altre
decine di volte nella zona dei monti Lattari e nell’intera
provincia di Napoli.
Stamattina, un altro tassello di quella battaglia tra Procura
e comitati anti-ruspe che animerà, c’è da scommetterci,
nuove polemiche nella campagna elettorale appena iniziata
per le Politiche.
Nessun commento:
Posta un commento