venerdì 18 gennaio 2013

Ruspe in azione a Vico Equense. Nel mirino la casa di due disabili

Fonte: Alessandra Staiano da Metropolis 

Vico Equense - Le ruspe contro il «mattone selvaggio» continuano senza sosta il loro lavoro. Stamattina arriveranno a Moiano, la frazione collinare più alta del comune in penisola sorrentina. Proprio immersa nel verde dei tornanti che portano al monte Faito - in via Montariello per la precisione - c’è la villetta completamente abusiva di Francesco D’Urso, 35 anni, che in quella casa ci vive insieme alla famiglia. Ma, soprattutto, insieme a sua mamma e a sua figlia, entrambe disabili. E’ proprio questo particolare a rendere ancora più drammatica per la famiglia D’Urso la demolizione della casa. Questa, la condizione che ha fatto scattare una vera e propria catena di solidarietà nei confronti di questa famiglia con azioni di protesta annunciate, fin da ieri, attraverso il popolare social network Facebook. Scene che si sono viste appena martedì scorso nella vicina Gragnano, quando è stata abbattuta la villetta di un’altra famiglia: marito contadino e tre figli, l’ultima di appena 40 giorni. Anche lì, proteste e addirittura una fiaccolata di protesta andata in scena la sera prima con tanto di comitati anti-abbattimenti. Ma le proteste non hanno fermato le ruspe. Anche a Vico, con tutta probabilità, il copione si ripeterà uguale. Perché assai simile, del resto, è la storia degli abusi edilizi che si sono consumati negli ultimi vent’anni in tutta la provincia di Napoli, anche e soprattutto nelle zone più tutelate dal punto di vista paesaggistico quale, appunto, la penisola sorrentina. In questo caso i primi abusi segnalati risalgono a nove anni fa.

Nel 2004 la famiglia aveva ricevuto la prima ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi: entro poche settimane i due piani, all’epoca ancora allo stato grezzo, sarebbero dovuti venire giù. Ordine che, però, non è stato affatto rispettato. Tutt’altro. Dall’edificio rustico che era all’inizio, il fabbricato si è trasformato in un’abitazione vera e propria. Nonostante il ripetersi di sopralluoghi e verifiche dei vigili urbani e dei tecnici del Comune, quell’abuso edilizio è di fatto cresciuto. Intanto la battaglia legale ingaggiata su quel fabbricato ha visto la famiglia D’Urso perdere. Fino all’ordine della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli: definitivamente giù la costruzione di Moiano. Così come già successo altre decine di volte nella zona dei monti Lattari e nell’intera provincia di Napoli. Stamattina, un altro tassello di quella battaglia tra Procura e comitati anti-ruspe che animerà, c’è da scommetterci, nuove polemiche nella campagna elettorale appena iniziata per le Politiche.

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