martedì 8 dicembre 2020

Massa Lubrense: non mangiarti il futuro, dici no ai datteri di mare

Massa Lubrense - Sono i frutti di mare più prelibati e ambiti. Parliamo dei datteri, molluschi bivalve dal colore marrone scuro che si trovano all’interno delle rocce calcaree. Per poterli pescare è necessario spaccare la pietra con martelli e picconi, per poi prelevare i datteri. Proprio per questo motivo da anni (in Italia dal 1998, nella Comunità Europea dal 2006) la loro cattura è vietata: per prenderli di fatto si va a distruggere il fondale, andando a provocare danni irreparabili all’ecosistema marino. Il Parco marino di Punta Campanella attraverso il proprio profilo social prova a sensibilizzare l’opinione pubblica. “Per un piatto di linguine ai datteri di mare, viene distrutto un metro quadrato di habitat sottomarino. Il dattero cresce nella roccia e per estrarlo viene frantumato il fondale con martelli e altri attrezzi. Questa devastazione causa la desertificazione dei fondali. Oltre al dattero, molte altre specie sono distrutte, creando un serio problema per la biodiversità e il futuro della vita sottomarina e non solo. Al mercato nero, un chilo di datteri, nei periodi prenatalizi e dei cenoni, può costare anche 100 euro. Questo mercato illegale, gestito da una organizzazione criminale, può essere debellato del tutto in un solo modo: non acquistare e consumare datteri di mare.”

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