sabato 18 giugno 2022
Al via la rassegna “Incontriamoci in Villa” con la proiezione di “Caine, storie di detenute”
Sorrento - Prende il via mercoledì 22 giugno la rassegna “Incontriamoci in Villa”, che, attraverso un
programma articolato da giugno a settembre, spazia tra spettacoli, incontri, performance live
di vario genere con la direzione artistica di Antonino Giammarino.
La rassegna, come detto, parte mercoledì prossimo, 22 giugno, alle ore 19.30 quando a
Villa Fiorentino si presenta la proiezione del documentario “Caine, storie di detenute”, della
giornalista Amalia De Simone, girato interamente in due penitenziari femminili, preceduta da
un dibattito sui temi della detenzione e del riscatto ed in serata il concerto della cantautrice
Assia Fiorillo.
Un evento attraverso il quale il direttore artistico della Fondazione Sorrento, Antonino
Giammarino, ha voluto dedicare una serata agli ultimi.
Il carcere ed i diritti umani, gli abusi, la solidarietà, la violenza, la strada, la zona grigia di
certi quartieri, l'ineluttabilità di certi destini, la vita criminale, il pentimento, il non pentimento,
la maternità, l'esempio (nel bene e nel male), l'amore e la lontananza, la rabbia, il riscatto, la
solitudine, la malinconia, le crisi di astinenza. Raccontare la vita dietro le sbarre in maniera
immersiva, trascorrendo giornate intere con le detenute: è l’esperimento fatto dalla
giornalista Amalia De Simone (con la collaborazione di Simona Petricciuolo) e la cantautrice
Assia Fiorillo diventato il documentario di impronta giornalistica “Caine, storie di detenute”
(Rai 3 e Raiplay). La reporter e l’artista sono diventate testimoni di percorsi che quasi
nessuno vuole vedere. Ma quello spaccato di galera racconta anche del mondo di chi sta
fuori, la consapevolezza che l'errore può capitare a tutti e che non è indifferente nascere e
crescere in determinati contesti o avere un vissuto declinato sul dolore o sulla rabbia. Caine
è la consapevolezza che il Caino della Bibbia ma anche quello di Saramago, non nasce
così: Caino si diventa, Caino è il prodotto di un contesto e di una esistenza. E allora il
documentario è anche un modo per abbattere un muro che qualche volta ci fa pensare di
essere i giusti e vedere chi sta dietro le sbarre solo come i reietti. Invece mischiarsi le vite
aiuta a capire, aiuta a leggere meglio la storia di cui siamo tutti costruttori.
La proiezione del documentario sarà introdotta da un dibattito moderato dal giornalista
Antonino Siniscalchi con Antonino Giammarino, Amalia De Simone, Assia Fiorillo, Rita
Romano (direttore del carcere di Fuorni), Monica Innamorato, educatrice dell'istituto di pena,
e una donna tra le protagoniste del documentario recentemente tornata in libertà.
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