Vico Equense. Ospedale, lettera al Presidente Mattarella

di Angela Caso per Ricominciamo da Vico

𝗜𝗹𝗹𝘂𝘀𝘁𝗿𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮, 𝗢𝗻. 𝗦𝗲𝗿𝗴𝗶𝗼 𝗠𝗮𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗮, 

una settimana fa, in maniera del tutto distratta e accidentale, mi sono ferita un dito della mano. Mentre tenevo la ferita sotto l’acqua corrente, pensavo, ci vuole un punto, ci vuole un punto… Andare al Pronto Soccorso, ma dove? A Sorrento o Castellammare, 45 minuti nella migliore delle ipotesi, se non c’è traffico. Chiama tua nonna! ho detto allora a mia figlia, confidando nella cassetta dei medicinali di mia madre sempre ben fornita. Mia mamma ha controllato la ferita, l’ha medicata. E’ superficiale, non ci vuole il punto, ha detto. Grazie a Dio, dico io. Signor Presidente, la mia insegnante di liceo una volta mi invitò a non mettere troppi riferimenti a Dio nei miei temi. Se lo leggesse un ateo, un non credente potrebbe offendersi nella sua sensibilità, mi disse. Come può vedere non l’ho ascoltata. A me, Signor Presidente, offendono certi uomini, non Dio, creatore perfetto. A me offendono certi uomini che, a torto o a ragione, si trovano a dover governare una città, un paese e i suoi abitanti con scelte poco previdenti e poco lungimiranti.

 

Perché ci sono uomini che hanno oltrepassato la linea della dignità umana, uomini che hanno oltrepassato la decenza. Soprattutto quando avendone le possibilità, non investono, anzi, decidono di fare tagli indiscriminati, mal ponderati, alle cure delle persone. Siamo in Penisola Sorrentina, nella ricca e prosperosa Penisola Sorrentina, più esattamente a Vico Equense, il primo paese della costiera, cerniera tra Castellammare di Stabia e Sorrento. Vico Equense con più di ventimila abitanti che d’estate quadruplicano per il turismo, con una morfologia a dir poco complicata fatta di casali popolosi e abbarbicati sulle colline adiacenti e una viabilità oggettivamente problematica. A quanto pare, però, a qualcuno non interessa poiché con “un colpo di spugna” si è scelto di fare a meno del pronto soccorso. Farne a meno in attesa dell’ospedale unico della Penisola Sorrentina che sarà ubicato a Sant’Agnello. In attesa… Quanto durano le attese qui Signor Presidente? Durano i tempi biblici, lunghissimi, il tempo di nascere e di morire e potrei portarle molti esempi ma mi dilungherei troppo. Poiché dunque le attese sono lunghe e poiché l’ospedale di Vico Equense è frutto di un lascito testamentario da parte di due cittadini un secolo e mezzo fa, il punto è Signor Presidente, va bene l’ospedale unico quando verrà costruito, (se verrà, l’ipotetico è d’obbligo), ma per mantenere la dignità e il diritto alla salute di noi cittadini 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗴𝗮 𝗿𝗶𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗩𝗶𝗰𝗼 𝗘𝗾𝘂𝗲𝗻𝘀𝗲. Un pronto soccorso moderno e efficiente, non solo per noi cittadini ma per le centinaia di migliaia di viaggiatori e turisti che si trovano a sostare a Vico Equense e per gli altri cittadini dei comuni limitrofi. Il Santo Padre, Papa Francesco, la settimana scorsa durante un’udienza ha detto, “𝗶 𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘂𝗻 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀” e se è il vicario di Cristo in terra a dirlo allora la nostra richiesta è perfettamente legittima, pienamente giustificata. Questo appello a un Suo autorevole intervento per la tutela del diritto costituzionale alla salute, è espressione del grande disagio che sta attraversando la nostra comunità. Ci aiuti Presidente Mattarella, 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗮𝗻𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗱𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝗼𝘀𝗽𝗲𝗱𝗮𝗹𝗲 a chiedere a governanti locali e regionali di fare il loro dovere e rispettare i nostri diritti. Dio la benedica. Certi della Sua attenzione, Le porgo cordiali saluti.