martedì 7 giugno 2022

Vico Equense. Spiaggia del Pezzolo: assolto Gennaro Cinque “Il fatto non costituisce reato”

Vico Equense - La revoca della gestione della spiaggia del Pezzolo e l'affidamento alla società seconda in graduatoria non costituì un abuso d'ufficio. Dopo nove anni, Gennaro Cinque (difeso dall'avvocato Massimiliano Sartore) è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato». La sentenza di primo grado è stata emessa ieri dal tribunale di Torre Annunziata. Nel 2013 da sindaco di Vico Equense (oggi è consigliere regionale) Cinque revocò l'affidamento alla società «Sireneo d'Aequa» società riconducibile ad Armando De Rosa, l'ex assessore regionale scomparso tre anni fa. Tutto parte nella primavera del 2013 quando il Comune pubblica la gara per l'affidamento di alcune spiagge. Tra queste c'è l'arenile del Pezzolo. "Il Sireneo d'Aequa" vince con un'offerta di 13mila 500 euro a dispetto del prezzo a base d'asta di 12mila euro per circa 500 metri quadrati. Ma il Comune dispone accertamenti sulle condizioni in cui si trova la spiaggia affidata alla società. E Cinque, da sindaco, revoca la concessione. Tre giorni dopo il sindaco concede la spiaggia alla società «Antico Bagno di Seiano» seconda in graduatoria. La gestione dura pochissimo. "Il Sireneo d'Aequa" ottiene dal Tar la sospensiva della revoca e poi vince anche nel merito. D'ufficio la spiaggia torna alla società ma Cinque revoca ancora l'affidamento, contestando sempre carenze igienico-sanitarie, è il 21 luglio interrompe la procedura avocando al Comune la gestione dell'arenile. La Procura di Torre Annunziata apre un'inchiesta per tentata concussione, falso e abuso d'ufficio. Vengono indagati Cinque, e la titolare dell’«Antico Bagno di Seiano» e altre cinque persone tra cui vigili urbani e militari che sono accusati di aver falsamente attestato che la società "Il Sireneo d'Aequa" conducesse la spiaggia del Pezzolo senza rispettare gli obblighi del capitolato del Comune. Chiuse le indagini, vengono archiviate le posizioni di vigili e militari, mentre Cinque e la titolare dell’«Antico Bagno di Seiano» finiscono a processo per abuso d'ufficio. Ieri iI PM ha chiesto la condanna di Cinque a un anno e mezzo, ma il collegio presieduto dal magistrato Riccardo Sena li ha assolti.


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